Dubai Riva fa sognare gli emiri

nostro inviato a Dubai

Ma guardatelo. Un principe dell’alta moda italiana, l’artigiano cresciuto nella sartoria del grande Balenciaga, alla prese con pizzi e merletti da bottega di periferia. Uno spettacolo indimenticabile: Lorenzo Riva che, in un momento di pausa della preparazione della sua sfilata, si cimenta con lo stand di una sconosciuta stilista bergamasca. «Che orribile! Cara, sembra un banchetto del mercato, butta questo, fai vedere la merce bella, metti qua, sposta qui». Ed ecco che in un attimo l’angolo freddo del padiglione si trasforma in un minuscolo atelier. Teatro del divertente siparietto la Fiera «Sogno italiano»organizzata a Dubai a inizio giugno da Ftl Moda e un gruppo di imprese del Nord Italia (radunate sotto l’insegna Villa Group), per aprire un varco nel lussuoso mercato degli Emirati Arabi. Una 3 giorni di esposizione, musica, cinema e moda italiana che ha avuto il suo culmine nelle passerelle di Riva e di altri due nomi italiani della moda: Luciano Barbera, simbolo della tradizione tessile biellese, e Nino Lettieri che si sta facendo strada con le collezioni da sposa. Per anni il sogno di ogni industriale, anche il ricco mercato degli Emirati Arabi non è immune dalla crisi. «Non di meno - racconta Riva - essere presenti a Dubai resta importante. Io qui ho già il prêt-à-porter, conto di riportare anche l’alta moda. Ormai solo le mogli degli sceicchi possono permettersi di acquistare abiti costosissimi su misura. Come si fa a superare le rigide barriere dell’Islam? A prendere le misure mandiamo delle donne e, con quelle, fabbrichiamo dei manichini su cui lavorare».


Le imprese italiane, comunque, non devono aver perso la voglia di investire a Dubai se solo un mese fa in pochi giorni c’è stata prima la sfilata di Luisa Beccaria, poi l’inaugurazione del Roberto Cavalli Club, locale costato 30 milioni di dollari per l’ascensore in pelliccia e le cascate di Swarovsky. A passarci una serata pure Lorenzo Riva in attesa di tornare presto a sfilare a Roma, nel calendario dell’alta moda. Questa volta, magari, dopo tanti anni, sulla scalinata di Piazza di Spagna.

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