Alberto Pasolini Zanelli
Intendono rispettare lanzianità. Jaroslaw Kaczynski è in questo momento luomo politicamente più forte della Polonia, ma è pronto a farsi da parte, per la seconda volta nella sua vita, per far passare il fratello Lech. Sono gemelli, hanno 56 anni, ma lo stato civile, implacabile e incorruttibile anche in tempo di dittatura, ha stabilito che Lech è di qualche minuto più anziano di Jaroslaw. Applicando dunque in politica una sorta di legge del maggiorasco, i fratelli si sono disposti in modo che tocchi a lui la primogenitura del potere. In questo caso la presidenza della Repubblica. Il Parlamento di Varsavia è stato eletto ieri laltro, il turno del capo dello Stato verrà il 9 ottobre. Se andrà secondo le previsioni di alcuni e le speranze di molti altri, il nuovo presidente della Repubblica si chiamerà Lech Kaczynski. Jaroslaw Kaczynski, in nome dellamor fraterno, si accontenterà di diventare primo ministro.
Che ciò accada non è certo. Non è neppure la cosa più probabile. Ma è ampiamente possibile e in Polonia, di questi giorni, possibile è tutto. Anche che il partito che deteneva tutte le cariche più alte dello Stato precipiti dallEverest alla Depressione Caspica del potere. È accaduto soprattutto al Senato dove i risultati definitivi danno, su cento seggi, 48 a Legge e Giustizia, 27 a Piattaforma Civica (per questo partito, alla Camera, è stato eletto Jaroslaw Walesa, 29 anni, figlio di Lech, lex presidente ed ex leader di Solidarnosc), 10 a Autodifesa, 6 alla Lega delle Famiglie Polacche, 4 al Partito dei Contadini e uno, dicesi uno, al Partito socialista (ex comunista) che aveva la maggioranza. I dati della Camera non sono definitivi ma confermano la tendenza. Lalleanza uscente potrà dirsi fortunata se porterà a casa fra i 50 e i 55 seggi su 460.
I due principali partiti dopposizione, Legge e Giustizia e Piattaforma Civica, supereranno i trecento e, dunque, i due terzi dei consensi. Dal momento che si sono presentati alleati e impegnati a governare assieme, potranno farlo, almeno numericamente, con la massima comodità. Ma Legge e Giustizia ha prevalso sui compagni di cordata, al Senato addirittura nettamente e dunque a formare il governo dovrebbe essere il suo leader, Jaroslaw Kaczynski.
Il 9 ottobre, poi, si eleggerà il presidente della Repubblica e qui è in lizza il gemello Lech. I penultimi sondaggi lo davano un po dietro al candidato di Piattaforma Civica, Donald Tusk. Ma sono antecedenti al risultato a valanga del voto parlamentare e un sorpasso dellultima ora non è escluso. Se vincerà Tusk non ci saranno problemi: ai liberali di Piattaforma toccherà il vertice dello Stato, ai conservatori di Legge e Giustizia la direzione del governo. Ma se la famiglia farà il bis dovrebbe essere Lech a incaricare Jaroslaw di guidare lesecutivo e i partner, forse, potranno obiettare e reclamare qualcosa per sé. Il loro linguaggio di alleati sarà più cortese, ma non mancherà qualcuno che andrà a ripescare nelle cronache della famiglia gemellare e scoprirà che, quando erano ragazzi, Jaroslaw e Lech debuttarono assieme in un film, appunto, per ragazzi, entrambi protagonisti. Il titolo era I due che vorrebbero rubare la luna. Questa volta potranno dare limpressione di volersi intascare lintera Polonia (dimenticavamo di ricordare che Lech Kaczynski una bella fetta di potere ce lha già: è il sindaco di Varsavia).
Quello che non cè da temere è una faida familiare. Lech e Jaroslaw hanno smentito durante tutta la loro vita il vecchio proverbio che dice «parenti serpenti». Sono sempre andati daccordissimo, hanno lavorato in team: da ragazzi a scuola, nella breve carriera cinematografica, nella contestazione al regime comunista con i suoi rischi, nella carriera politica. Fino al trionfo un po surreale di questi giorni. I Kaczynski e i loro alleati: la Polonia dei politici non sembra offrire altro. Il candidato socialista più forte, Wlodzimierz Cimoszewicz, si è ritirato dalla gara.
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