Due reporter dell’Ap fermati dalla polizia

Pechino. A due giorni dalla chiusura delle Olimpiadi di Pechino, è ancora il Tibet a tenere banco sul fronte dei diritti umani. Due fotografi dell’agenzia america Ap sono stati fermati mentre scattavano immagini di una manifestazione pro-Tibet vicino allo stadio nazionale Nido d’Uccello. I due fotografi, prima di essere rilasciati, si sono visti sequestrare le apparecchiature e le immagini scattate da agenti in borghese che non si erano nemmeno identificati. Alcuni episodi analoghi erano avvenuti nei giorni precedenti e gli autori delle iniziative, stranieri, erano stati fermati ed espulsi. Intanto, in una conferenza stampa a Parigi, l’organizzazione Reporter Senza Frontiere ha parlato di «bilancio disastroso» dei Giochi per la libertà d’espressione in Cina e ha criticato duramente il presidente francese Nicolas Sarkozy e quello del Cio, Jacques Rogge, per il loro silenzio sull’argomento. «Contrariamente a quello che hanno voluto farci credere, non c’è stata alcuna tregua olimpica di fronte alla repressione delle libertà individuali in Cina», ha garantito il segretario generale di Rsf, Robert Menard, in una conferenza stampa a Parigi.

Secondo Rsf, «almeno 22 giornalisti stranieri sono stati aggrediti e arrestati o ostacolati nel loro lavoro durante i Giochi» e «almeno 50 militanti per i diritti umani pechinesi sono finiti in custodia cautelare, vessati o costretti a lasciare la capitale durante i Giochi».

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