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Una durissima lotta all'interno del Vaticano

Per il direttore di Avvenire, Tarquinio, non ci sono dubbi: il documento che parla del complotto contro il Papa è vero ma la notizia non è attendibile. Il vaticanista della Stampa, Tornielli: il fatto che sia finito ai media fa parte di una precisa strategia e si inserisce in "un'evidente lotta interna al Vaticano dagli esiti incerti e devastanti"

Una durissima lotta all'interno del Vaticano

Il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, sentito da Sky Tg24 sul presunto complotto contro Benedetto XVI, mette le mani avanti: "Non so se si tratti di un documento formalmente autentico, ma sicuramente non lo è sul piano sostanziale, cioè – come hanno detto con molta chiarezza sia padre Lombardi sia la presunta fonte, il cardinale arcivescovo di Palermo – la notizia non è attendibile". Per Tarquinio, dunque, non ci sono dubbi: il documento è vero ma la notizia è falsa. O meglio, la minaccia - perché di minaccia si tratta, non è attendibile.

Il direttore del giornale dei vescovi va avanti nella sua analisi e, sostanzialmente, stronca lo scoop: "Da giornalista mi colpisce questa trama scintillante in cui c’è un cardinale di Santa Romana Chiesa che confida le sue preoccupazioni per la sorte del Papa e lo fa in Cina, tra i più grandi amici della Chiesa Cattolica, che - come noto - sono i capi della superpotenza comunista cinese… Francamente mi meraviglia che tutto questo possa diventare un titolo strillato in prima pagina".

Uno dei vaticanisti de La Stampa, Andrea Tornielli, ribadisce che l’appunto pubblicato dal quotidiano è autentico. "È stato effettivamente ricevuto dalla Segreteria di Stato, dove dopo una prima lettura e qualche risata, non gli si è dato il minimo peso, anche se lo si è trasmesso al Pontefice". La domanda, però, sorge spontanea: perché mai girare il documento a Ratzinger se era palesemente una bufala?

Tornielli prosegue: "Leggendo il testo del documento, si comprende anche come il cardinale Romeo non abbia affatto parlato di un complotto per eliminare il Papa. Si sarebbe invece limitato a dire che il Papa potrebbe morire entro dodici mesi. Sarebbero stati i suoi interlocutori cinesi a dedurre dalle sue parole il complotto". In buona sostanza per il vaticanista "l’unica vera notizia sta nel fatto che un appunto – autentico, seppure così palesemente sconclusionato – inviato da un cardinale al Papa e transitato per la Segreteria di Stato poco più di un mese fa, sia a disposizione dei media.

Segno che la pubblicazione delle lettere di monsignor Viganò al Papa e al cardinale Bertone, come pure gli appunti e i "memo" sullo Ior e altri documenti dei quali si è discusso in questi giorni, fa parte di una strategia e s’inserisce in una evidente lotta interna al Vaticano, dagli esiti incerti e comunque devastanti. Una lotta che ha sullo sfondo non soltanto la successione al cardinale Bertone, ma anche il conclave".

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