da Milano
No, non vi state sbagliando. Questa lavete già sentita e senza un grosso sforzo di memoria potete tranquillamente dire che a sostenerlo è da tempo il leader del centrodestra Silvio Berlusconi. «In Italia la pressione fiscale è eccessiva. Bisogna ridurla. E questo è anche il modo per combattere levasione». E poi. «Identificare limpresa con levasione è unidea sbagliata». Parole che in quel caso scatenarono a sinistra un coro di critiche. Walter Veltroni, accompagnato dal compagno di ticket Dario Franceschini, si scomoda e arriva fino a Milano per spacciarla come la ricetta del nascente Partito democratico per affrontare la «questione settentrionale». Se parte da qui «la più grande spallata data al Paese nel dopoguerra, qualcosa che lItalia non ha mai conosciuto», cè da dire che come novità non è un granché. A meno che la novità non sia che anche a sinistra si comincia a pensare come già da tempo si pensa a destra. Il sospetto aumenta perché Veltroni, nellauditorium del Pirellone affollato di sindaci, amministratori, consiglieri e politici del centrosinistra nordista, regala qualche altra perla. «Dobbiamo riscoprire il senso dello Stato», dice spingendosi al di là di Forza Italia, forse fino al Msi di Giorgio Almirante. «È necessario affermare la legalità e il rispetto delle regole». Proprio così. «Bisogna garantire il diritto alla sicurezza individuale e di chi ha delle attività economiche». Ma la sicurezza non era roba da miopi conservatori? «Il nostro sarà un partito federale che deve corrispondere a unidea di Stato federale», condisce il tutto un Veltroni post-leghista da far invidia al primo Umberto Bossi. Ma sicuramente meno coraggioso quando, a chi gli chiede perché non abbia firmato per il referendum, deve replicare arrossendo leggermente («Condivido il referendum, ma non firmo perché devo sostenere questo governo»). Che, di aiuto, ne ha davvero bisogno a sentire i dati del sondaggista (Ipsos) Nando Pagnoncelli. Che, invitato a fotografare il Paese, spiega che oggi il centrosinistra è ben 12 punti sotto. E che al Nord il distacco è addirittura del 25 per cento. Gelo in sala. E non per laria condizionata. Anche se Pagnoncelli sostiene che con il Partito democratico il gap dovrebbe scendere a tre punti. Ma questa, fa la Cassandra, «è la vostra ultima spiaggia, non dovete deludere gli elettori». Veltroni giura di non aver fatto sparire le mani sotto il bancone in un gesto scaramantico.
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