Ora lo accusano di omofobia e clericalismo ma nel corso della sua secolare (in entrambi i sensi) carriera politica ne ha sentite anche di peggio. Mafioso ad esempio. Ma ad uno che è stato definito lincarnazione di Belzebù, il diavolo in terra, le critiche non è che facciano più molto effetto.
Quello che ha colpito e preoccupato sul serio il senatore a vita Giulio Andreotti, per la prima volta da quando Romano Prodi è salito al governo, sono state due paroline inserite nel disegno di legge del governo sulle convivenze, Dico. Nel testo cè scritto che si vogliono riconoscere diritti alle coppie anche dello stesso sesso. È stato proprio quando ha letto quelle parole che Andreotti ha deciso di negare il voto al Professore anche se in quel contesto era in gioco la politica estera. È lui stesso a raccontarlo durante la presentazione del libro di Carlo Casini, europarlamentare Udc e presidente del Movimento per la vita, Unioni di fatto, matrimonio, figli. Un testo pensato e scritto durante il dibattito sulle convivenze e che ora esce proprio nel mezzo dellinfuriare delle polemiche e a pochi giorni dallinizio della discussione in Senato sui Dico.
«Questo passaggio sulle coppie non mi è piaciuto - dice Andreotti - Il fatto che marito e moglie siano un uomo e una donna non è irrilevante, io non ci arrivo. Da ministro non avrei mai firmato quel disegno di legge».
Ad ascoltare il senatore cè anche la senatrice cattolica della Margherita, la teodem Paola Binetti, seduta vicino al presidente Udc, Pier Ferdinando Casini, al segretario Lorenzo Cesa e al senatore Rocco Buttiglione. Andreotti ancora una vota promette il suo impegno per non far passare il ddl. «Anche se sono un indipendente al Senato e non ho un mio gruppo, certamente farò tutto quello che è in mio potere per non farlo passare». E alle accuse di omofobia replica «sopravviverò» mentre al Nobel Dario Fo dedica una delle sue battute.
«Ho sentito che anche Dario Fo e Franca Rame hanno detto che mi conoscono da tempo e mi criticano - osserva sarcastico il senatore -. Be, sì è vero, ma quando loro facevano il soccorso rosso io non potevo certo essere dalla loro parte».
Le critiche al governo Prodi non si limitano ai Dico.
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