nostro inviato a Sanremo
Giornata nera quella di ieri per la Rai. In pochi secondi è stato vanificato il lavoro di mesi e si sono mostrate le falle di unazienda formata da grandi professionisti insieme a persone che sembrano uscite dalluovo di Pasqua. In conferenza stampa è successa una cosa incredibile: alla innocente richiesta di rivelare il numero di televoti arrivati per la gara nella serata di venerdì, la persona incaricata ha esordito così: «Vecchioni risulta primo al televoto di ieri». Insomma una rivelazione (subito rilanciata su tutti i siti e le radio) che poteva inficiare il risultato finale del Festival: le classifiche per regolamento devono restare segrete. Perché, anche se il televoto di ieri sera ripartiva da zero, certamente il pubblico votante poteva essere condizionato. La strafalcione (ingenuo) è stato fatto da un consulente (Sebastian Marcolin) che lavora per RaiTrade, la società Rai che si occupa del televoto. Ma la cosa ha fatto infuriare il direttore artistico Mazzi che, davanti ai giornalisti sbigottiti, ha redarguito in maniera pesantissima il funzionario: «comportamento non professionale e pietoso». Morandi infuriato se ne è andato e sembra che gli sia partito pure un «vaffa...». Lo strafalcione fa ancora più infuriare perché i dirigenti del Festival hanno studiato mesi un modo per superare le accuse di televoto «falsato». Infatti il Codacons ha subito annunciato un ricorso al Tar. Vecchioni non se le è presa, anzi si è detto «contento di essere primo nella classifica parziale». Però i primi effetti si sono visti subito: la Snai, società di scommesse, ha deciso di ritirare il cantante dal pacchetto di quote.
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