«La gronda va fatta. Va fatta subito, ma fuori dal centro. Già sono unanomalia le autostrade tra le case. La verità è che il Comune è ancora una volta disastroso: parla di gronda ma è impreparato a connettere questopera a un piano di mobilità urbana, senza il quale è tutto inutile». Il movimento dei Popolari Liberali si presenta a Genova, ma dimostra subito di essere ben consapevole dei problemi (e delle necessarie soluzioni) della città. Insomma di non essere mai mancato da Genova. A partire dai suoi dirigenti, lonorevole Vittorio Adolfo che è il segretario regionale, larchitetto Donatella Mascia, responsabile provinciale, Luigi De Nitto, coordinatore comunale, tutti volti notissimi della politica di casa nostra. Che lunedì, alla presenza del leader nazionale Carlo Giovanardi, spiegheranno i prossimi passi che condurranno il movimento facente parte del Pdl al primo congresso nazionale.
Non parole di facciata dunque, nel programma dei Popolari Liberali, ma impegno concreto. A partire dallirrinunciabile gronda, problema che invece il Comune affronta cercando di strumentalizzare anche le richieste più assurde dei singoli. Passando poi al «piano casa» del governo. «È un decreto indispensabile per salvare e rilanciare tutte le piccole e medie imprese del settore ma non solo - spiegano i rappresentanti del movimento - Le grandi opere puntano a dare lavoro e occupazione ai grandi gruppi, mentre il piano casa va a colmare quella lacuna che mette in moto uneconomia fatta di tante diverse realtà. Per fare o ristrutturare una casa si dà lavoro a tanti diverse ditte».
Altro aspetto che tengono a sottolineare Mascia, Casareto e De Nitto è il ruolo del movimento nel Pdl. «Porteremo la nostra vocazione cristiana. Che non è, come molti erroneamente credono, antitetica al liberalismo. Anzi, semmai la nuova frontiera è il cattolicesimo liberale».
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