da Roma
LUefa - come già anticipato ieri da alcuni quotidiani inglesi - aprirà uninchiesta sui fatti dellOlimpico e martedì deciderà se trasmettere il dossier alla commissione disciplinare. Il massimo organismo del calcio europeo vuole accertare le responsabilità degli incidenti avvenuti sia prima della partita tra le due tifoserie, al di fuori dellimpianto capitolino, sia dentro lo stadio (unico luogo dove lUefa ha peraltro competenza) tra i quattromila tifosi inglesi e la polizia. Lindagine, in una prima fase, verterà essenzialmente sulla raccolta di informazioni e su uno studio dettagliato delle relazioni dellarbitro tedesco Fandel, del delegato della confederazione, lolandese Kesler, e del supervisore della sicurezza, il teutonico Kuchenbecker. Successivamente potrebbero scattare le «ulteriori azioni», formula vaga per definire lampio spettro di conseguenze per i due club.
«Tutto è possibile», ha detto William Gaillard, portavoce dellUefa. Gli aspetti da prendere in considerazione sono molti, dalla meccanica dei vari momenti di violenza ai curricula disciplinari di Roma e Manchester. Sugli inglesi grava il rischio della recidiva: il club è stato già multato per il comportamento dei propri sostenitori nella trasferta contro il Lille. Ma anche la Roma in Europa non ha precedenti piacevoli: basti pensare alla moneta piovuta in testa allarbitro Frisk nel 2004. E in altre sfide con squadre inglesi di club, ci sono stati episodi spiacevoli: un accoltellato nel marzo 2000 a margine di Roma-Leeds, addirittura undici (di cui nove inglesi) prima di Roma-Liverpool del febbraio 2001, infine un anno fa la guerriglia tra tifosi a Campo de Fiori alla vigilia di Roma-Middlesbrough.
Il rischio di sanzioni, in ogni caso, esisterebbe per entrambe le società e quasi certamente leventuale iter disciplinare sarà fulmineo. Difficile però che una sentenza arrivi prima della gara di ritorno allOld Trafford. I quotidiani inglesi prevedono provvedimenti per entrambe: alla Roma per le insufficienti misure di sicurezza, al Manchester per il comportamento provocatorio dei suoi supporters.
Gaillard ha precisato che lUefa ha uno scarso controllo sulloperato della polizia: «Noi siamo solo unautorità calcistica, non abbiamo alcun potere sulle leggi. E quella italiana prevede che la polizia abbia la responsabilità dellordine pubblico allinterno degli stadi, che non sono di proprietà dei club. Noi preferiremmo che si ricorresse agli stewards, che sanno fronteggiare le situazioni più difficili probabilmente meglio della polizia».
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