E la Lega inventa il kit anti-governo

Altro che Crozza e Dandini, ci volevano i «Polentoni» di Telepadania per sfotticchiare un pochino il nuovo governo. Tutti si lamentano perché senza Berlusconi i comici televisivi hanno perduto la verve? Ecco che salta alla ribalta una trasmissione satirica in camicia verde. Una settimana fa avevano dedicato una puntata speciale al «premier nominato dallo spread». Ieri, alla vigilia della convocazione del Parlamento del Nord, la tv del Carroccio ha diffuso un secondo video satirico di cinque minuti (cliccatissimo su internet) con una «televendita esclusiva»: il kit del nuovo governo che non può mancare al perfetto cittadino della nuova era politica.
Si comincia dal «prezzo davvero eccezionale»: 299,99 euro in vecchi contanti, visto che «gli amici tecnici di Montecitorio» obbligheranno a usare la carta di credito dai 300 euro in su. E il primo oggetto di culto è un bancomat, la nuova tessera elettorale. Ovviamente con il marchio di Intesa SanPaolo, la banca che ha sfornato i ministri Corrado Passera ed Elsa Fornero. Il kit comprende «la nuova Costituzione», cioè il Sole24Ore, quotidiano confindustriale, perché «lo Stato non deve più rispettare la Carta ma fare quello che chiedono i mercati». E poi «la preziosissima tessera di iscrizione al club Bilderberg», l’esclusivissimo circolo di potenti che decide in Svizzera il futuro di un’Europa «che è delle banche e non più dei popoli».
Per «una maggiore sobrietà simile al Monti-style» ecco un buono per fare la spesa: ma niente prodotti locali a chilometri zero, «che volgarità», solo grandi marchi di multinazionali globalizzati. Ancora: la carta d’identità ideata «dal geniale duo Monti-Napolitano» per fare diventare subito cittadini italiani cinesi e indiani nati nel Belpaese; l’iscrizione a un fondo pensioni privato perché «dobbiamo fare cassa per salvare le banche» e quindi, signori ottantenni, ricominciate a lavorare senza chiedere la pensione, ve lo chiede l’Europa. Per la casa, oltre al redivivo bollettino Ici, un telo mimetico per renderla invisibile: «Al sud l’80 per cento delle case non è accatastato, adeguiamoci anche noi polentoni». Per la politica, la tessera del grande partito unico. Il pezzo forte è «un accessorio imperdibile per la moda invernale 2011-2013»: un esclusivo cappuccio nero della massoneria. «In omaggio per le prime 10 telefonate», propone la bionda Camilla Vanaria. Macché, si paga, ribatte Francesco Vartolo, «un piccolo contributo a parte perché non si possono fare omaggi o regali nell’era Monti: tutto deve essere comprato o venduto».
Infine «ci roviniamo» si sgolano i teleimbonitori del Sole delle Alpi. Telepadania cede alla cabala napoletana e, come in tutte le tv commerciali che si rispettino, fornisce tre numeri da mettere al lotto: il 15 «’o palazzo», il 21 «’o danaro», il 4 «’o mariuolo». Giocateli, invitano i due, «perché abbiamo bisogno di molta fortuna».
Ne ha bisogno anche la Lega, che questa mattina, sotto la presidenza di Roberto Maroni, riapre il Parlamento del Nord a Vicenza.

L’ultima adunata risale al 2007, governo Prodi: il Carroccio convoca le assise padane soltanto quando si trova in minoranza in un altro Parlamento, quello di Roma. Annunciando l’evento, oggi «la Padania» apre l’edizione con Bossi che rilancia l’indipendenza: «È l’unica via, ma sia consensuale».

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