Un attentato ai caschi blu nel sud del Libano e un controverso lancio di due razzi verso Israele torna a far salire la tensione nel Paese dei cedri. Ieri un veicolo della missione Unifil, che fa da cuscinetto fra Hezbollah e Israele nel Libano meridionale, è stato investito dallesplosione di una bomba: due caschi blu irlandesi sono rimasti feriti dallordigno innescato da un comando a distanza. Lattentato è avvenuto nei pressi di un villaggio cristiano, ma non lontano da un grande campo palestinese ai sobborghi di Sidone infiltrato da emuli di Al Qaida.
I 13500 caschi blu schierati nel sud del Libano, di cui fanno parte 2500 italiani, sono comandati dal generale degli alpini Claudio Graziano. Trappole esplosive e razzi ricompaiono alla vigilia della visita in Medio Oriente del presidente americano Bush. Per il Libano, però, è anche la vigilia della presentazione a Beirut del piano della Lega araba per sbloccare la grave crisi politica. Da novembre il Paese non ha un presidente, ma il piano prevede lelezione del capo di stato maggiore dellesercito, il generale Michel Suleiman.
Milos Struger alto funzionario della missione Onu ha sottolineato, dopo lattentato, che «esistono una serie di minacce da parte di gruppi affiliati ad Al Qaida che vanno prese seriamente». Solo 24 ore prima era «resuscitato» con un messaggio audio, Shaker al Abssi, capo di Fatah al Islam, un gruppo palestinese legato ad Al Qaida. Al Abssi ha minacciato sfracelli soprattutto contro lesercito libanese. Invece Osama bin Laden nellultimo messaggio del 29 dicembre scorso ha accusato i caschi blu «di proteggere gli ebrei».
Anche gli hezbollah potrebbero avere interesse a lanciare un avvertimento ai soldati dellOnu. Il Partito di Dio ha di nuovo riempito i suoi arsenali, a nord del fiume Litani, grazie alle forniture provenienti da Siria e Iran. In questa zona emissari sciiti hanno comprato terreni per costruire nuovi reticoli di bunker. Inoltre in novembre si è tenuta unesercitazione militare con migliaia di sciiti. I caschi blu possono fare ben poco perché la loro area di competenza arriva fino alla sponda meridionale del Litani.
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