E nel nuovo cd si sdoppia «Canto con il mio alter ego»

Ma a Beyoncé non bastava essere semplicemente la migliore. È cresciuta, ecco, e lo ha fatto al momento giusto, prima di scadere nell’autocelebrazione fine a se stessa. Oggi esce il suo nuovo cd, che è un doppio e si intitola, per la prima parte, «I am» e, per la seconda, «...Sasha Fierce». Sarà un successo garantito, roba da primo posto in classifica in mezzo mondo Italia compresa, superando forse anche i risultati dell’ultimo album «B’Day», che qualitativamente era senz’altro inferiore. Perché un doppio cd in un momento in cui si fatica a vendere persino i dischi singoli? Perché Beyoncé, che ha debuttato a 15 anni con le Destiny’s Child e adesso ne ha ventisette, si è stancata dello stereotipo dell’r&b fatto di pezzi ritmati e testi piuttosto anonimi, frizzante e luccicante quanto volete ma che noia, alla lunga. Perciò ha tirato fuori il suo alter ego, che si chiama appunto Sasha Fierce, e al quale nel secondo cd ha lasciato il repertorio ritmato che l’ha resa famosa e che stavolta tocca picchi niente male in «Single Ladies (Put a ring on it)» e in «Sweet dreams».«È un alter ego che io stessa ho creato e che, in un certo senso, ha il ruolo di proteggere ciò che sono realmente», ha detto. Cioè più riflessiva e suadente. E difatti il bello, almeno qualitativamente, è tutto concentrato nei sei brani di «I am», introdotti da quello che è uno dei singoli più riusciti dell’anno, «If I were a boy», durante il quale lei canta in modo sorprendente, asciutta e aristocratica, capace di emozionare davvero nello stile delle migliori donne del soul (e non a caso ha appena interpretato Etta James nel film «Cadillac Records» di Darnell James). Insomma, è una Beyoncé nuova che risponde all’accusa di essere troppo patinata togliendosi il trucco e mostrandosi per quella che è: una signora cantante di grandi ballate. È una lezione di stile che, per dire, Mariah Carey se la scorda. La settimana scorsa agli Mtv Europe Music Awards di Liverpool, Beyoncé è arrivata puntuale sul palco della Echo Arena, si è posizionata per iniziare l’esibizione ma esigenze televisive l’hanno obbligata ad attendere per qualche minuto.

Bene, lei è rimasta immobile davanti al microfono, ma proprio immobile e concentrata, pazientemente in attesa del suo turno, senza gesticolare, senza sbraitare, senza fare la star. Proprio come fa nel suo nuovo cd: a dimostrare quant’è brava tanto poi ci pensa la voce.

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