E la Santanchè lancia il sit-in contro Lula

Roma Quel che resta dell’unità nazionale come risposta allo sgarbo di Lula. Daniela Santanchè, sottosegretario per l’Attuazione del programma di governo e leader del Movimento per l’Italia, chiama a raccolta gli italiani in vista del sit-in di domani pomeriggio sotto l’ambasciata brasiliana di piazza Navona a Roma. Protesta bipartisan che, sembra confermato, sarà replicata in forze sabato 15.
«Tutti sotto l’ambasciata alle 16, lo dobbiamo ai parenti delle vittime e alla comunità nazionale intera - spiega Santanché - la giustizia è stata calpestata dalla mancata estradizione di Cesare Battisti, decisione scandalosa che merita unità di intenti». Ma stavolta niente vessilli e sigle di partito. «Il mio stesso movimento, che pure ha organizzato da subito il sit-in assieme al nostro dirigente Alberto Torregiani, non porterà bandiere a piazza Navona affinché la battaglia sia di tutti, nessuno escluso». Nel frattempo, in attesa del ricorso al tribunale dell’Aja, Santanchè assicura il massimo impegno per accontentare i familiari delle vittime: «Battisti lo vogliamo vedere al più presto in Italia e in carcere a scontare la sua pena».
Gli organizzatori dell’iniziativa («Giustizia calpestata - Uniti per la giustizia, al fianco dei parenti delle vittime») Lorenzo Loiacono e Riccardo Corsetto, rispettivamente coordinatore romano e responsabile giovanile regionale del Lazio per il Movimento per l’Italia con Daniela Santanchè, ribadiscono che si tratterà di un sit-in «aperto a tutti gli esponenti politici che vorranno aderire, come hanno già fatto l’Udc e la Giovane Italia». «Da quattro giorni tre fondatori del nostro movimento, Fabio Sabbatani Schiuma, Paola Marraro e Massimo Larcinese - spiega Loiacono - sono, per la terza volta da gennaio 2009, in sciopero della fame per protestare contro questa mancata estradizione». Previsti gli interventi di Alberto Torregiani, figlio del gioielliere Pierluigi Torregiani, per la cui morte Cesare Battisti è stato condannato, e responsabile nazionale del dipartimento Giustizia del Movimento per l’Italia, e di altri parenti delle vittime, oltre a quelli degli esponenti di governo: Giorgia Meloni, Daniela Santanchè, Franco Frattini e Ignazio La Russa». In piazza, ma dalle 10 di mattina, ci saranno anche i rappresentanti dell’Associazione nazionale Domus Civitas vittime del terrorismo e della mafia. All’iniziativa parteciperà anche una delegazione della Fiamma Tricolore. «La giustizia in Italia - sostiene il presidente dell’Associazione Bruno Berardi - non deve diventare un optional ma deve essere rispettata da tutti senza esclusione di nessuno».
A Roma risponderà Firenze. Lorenzo Conti (figlio di Lando, il sindaco di Firenze assassinato dalle Br nel 1986) ha annunciato che domani mattina sarà in piazza Pitti a Firenze, davanti al consolato brasiliano, «per esprimere il suo dissenso alla non estradizione di Cesare Battisti».

Conti spiega che non si tratta di «un atto dovuto al mio status di vittima del terrorismo» ma di farlo «semplicemente perché sono un cittadino onesto che deve credere nella giustizia e nelle istituzioni. Per questo e solo per questo - conclude Conti - invito tutti i cittadini di Firenze ad essere presenti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica