«Tu sai meglio di me, nel mondo delledilizia bisogna spesso rispettare degli equilibri. A volte devi dare la possibilità di fare le demolizioni a qualcuno, altre volte di far fare la costruzione allaltro. È un discorso di reciproche soddisfazioni. La comunità calabrese è assolutamente molto ben radicata e quindi noi siamo circondati, a parte che siamo noi tutti calabresi». È il 3 aprile dello scorso anno. Al telefono, Andrea Madaffari - arrestato ieri nelloperazione della Dia - spiega quello che tutti gli imprenditori sanno già: a sud di Milano, comanda la ndrangheta.
È il quadro che emerge dalle 260 pagine di ordinanza di custodia cautelare firmate dal gip Giuseppe Gennari. Un territorio, quello di Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, Corsico, in mano alle cosche. Gli affari edili passano per le loro mani. E se qualcuno si oppone, «gli facciamo male». Così, in molti scelgono di rinunciare. Scrive il giudice che «gli imprenditori locali hanno perfettamente imparato come ci si deve comportare. Quindi vi è chi decide semplicemente di autoesiliarsi per non incontrare la strada dei calabresi, vi è chi accetta le regole del gioco, evitando così fastidi e problemi, vi è chi va anche oltre, intessendo rapporti che esorbitano la ordinaria commessa lavorativa». A giugno, un testimone lo spiega ai magistrati. «Nel nostro territorio - dice ai pm - è quasi scontato, perché è meglio averli amici che nemici». Il minimo, è rinunciare al lavoro. «Ho sempre cercato di evitare di lavorare in zone come Buccinasco, Cesano Boscone, Trezzano Sul Naviglio, Corsico - spiega il teste - e ora passo a spiegarne il motivo: mio padre aveva unimpresa individuale e per vari anni ha subito ogni genere di vessazioni: colpi darma da fuoco sulla macchina, due bombe in casa, camion bruciati, minacce». E tutto «perché non voleva pagare il pizzo per lavorare».
Il business, dunque, è cosa loro. Ancora una telefonata di Madaffari intercettata dagli investigatori. «Il tuo mondo, quello degli scavi - dice - è un mondo delicato, è un mondo di paesani, è un mondo di regole piuttosto strette». Eccoli, i paesani. Il sangue dei calabresi, trasferito a Milano. Sono le cosche che fanno i milioni. Un «quadro decisamente allarmante», sottolinea il gip.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.