E se Zlatan ora volesse andarsene?

Ibrahimovic: "Per il futuro chissà". Dopo la batosta Champions il "vedremo" di domenica. Solita pista Real, il suo agente: «Di sicuro va via Maxwell»

E se Zlatan ora volesse andarsene?

In Spagna sono convinti che a fine stagione arriverà Ancelotti. Il presidente del Real va oltre e sogna che assieme al tecnico sbarchi anche Ricardo Kakà. Vicente Boluda, l’attuale regnante, sta tenendo calda la poltrona di Florentino Perez, il Real si deve ricostruire, il tecnico del Milan e l’ex Pallone d’oro sarebbero le fondamenta. Anche ieri Marca.com riportava le lusinghe di Ancelotti, felice per l’affetto che gli arriva da Madrid, cose vecchie, ma adesso i blancos raddoppiano: se non riusciremo ad arrivare a quei due, prenderemo Mourinho e Ibrahimovic.

Pensano sia facile fare spesa da noi, calcio in difficoltà, la crisi, un’altra stagione fuori dall’Europa già a marzo. Se poi Ibra viene frainteso e il suo agente Mino Raiola ci inzuppa il pane, ecco che i conti tornano. «Mi chiedete se sto già pensando alla prossima Champions? Vediamo, dobbiamo vedere...», ha commentato Zlatan, e subito si è scatenata la piazza perché poi lui ha aggiunto: «Per l’Europa serve altro». Capirai lo spavento.

Mino Raiola, ai ferri corti con Moratti per l’affare Maxwell di cui cura gli interessi, non ha perso occasione per alimentare il dubbio: «Zlatan ha ancora altri tre anni e mezzo di contratto, quindi il suo futuro lo deve decidere l’Inter, noi per il momento non possiamo fare niente». Raiola fa il suo lavoro, e lo sa fare bene, è andato da Moratti e gli ha chiesto un ritocco per Maxwell: «È il miglior terzino sinistro del mondo, vogliamo un adeguamento, da 2 a 4 milioni». Più che un adeguamento si trattava del doppio e con l’aria che tira Moratti deve aver girato le spalle. Così, non solo è uscita la storia di Maxwell al Milan, eventualità che manderebbe in analisi il presidente, ma anche quella di Ibra che in fondo è prigioniero. Un prigioniero che in tre anni ha sempre ricevuto un ritocco in busta paga, dai 5,5 milioni iniziali, agli otto del 2007 agli attuali 11, il calciatore più pagato al mondo. In Spagna poi insistono: è Mourinho che si offre al Real, in continuazione.

Vero, l’unica squadra che può buttarsi su Ibrahimovic è l’indebitato Real, operazione da circa 150 milioni, peraltro mantenendo fermo l’attuale ingaggio di Zlatan che grazie a una minor pressione fiscale, guadagnerebbe comunque di più. Ma Raiola non sposterebbe mai il giocatore più pagato del mondo per zero euro, e poi c’è il totem Raul: nel suo contratto è scritto che deve essere lui il più pagato del Madrid, attuale ingaggio 7 mln. E poi non arriva Cristiano Ronaldo?

Un nuovo tipo di mercato però è chiaro: inutile prendere cinque Robinho, meglio un Kakà, un Messi, un Cristiano Ronaldo, un Ibrahimovic, loro ti cambiano la partita, la controindicazione è che costano una follia e non possono dare garanzie. Non può riceverne Moratti, ma neppure Mourinho o Zlatan andando chissà dove per rincorrere il sogno europeo. Il presidente era triste la notte di Manchester, dopo la doppietta di Ibra sarebbe pronto ad ascoltare i lamenti di Maxwell, il calcio in Italia e all’Inter è questo.

Moratti come José e Zlatan, c’è un’aria frizzante, il tecnico si è fatto espellere, Ibra dopo il gol sembrava una centrale elettrica. Oggi Moratti i suoi totem li tiene, anche se Raiola se la giocherà fino in fondo e anche se al Real non arriveranno Ancelotti e Kakà. Domani chissà.

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