Economia

Eads, tensione tra Parigi e Berlino sul nuovo A350

Il cda della società aeronautica affronta oggi il nodo degli investimenti che oscillano tra 9 e 10 miliardi di dollari

Andrea Nativi

da Milano

Non sarà una riunione di routine quella del consiglio di amministrazione di Eads, in calendario per oggi. Tra i temi all’ordine del giorno c’è il lancio del nuovo bimotore A350-Xwb. I soci francesi sarebbero favorevoli. Quelli tedeschi avrebbero ancora molti dubbi, soprattutto di carattere finanziario. L’avventura costerebbe tra 9 e 10 miliardi di dollari, un onere che spaventa azionisti già costretti a sostenere i costi causati dai ritardi del programma A380, quelli legati alla ristrutturazione di Airbus, per non parlare del costo di acquisizione della quota del 20% che Bae Systems deteneva in Airbus. Come se non bastasse, i giudici parigini che indagano su sospetti casi di insider trading sulla vendita di azioni Eads poco prima che emergessero i problemi di Airbus, sono pronti a formulare precise incriminazioni.
Il fermento tra gli azionisti è poi accresciuto dal fatto che DaimlerChrysler intende ridurre la sua partecipazione dal 22,5 al 15% e Berlino vuole che le azioni restino in mani tedesche. Così, anche se il governo tedesco esclude l’intervento di banche statali, è stata sollecitata l’azione di una cordata di banche private. Un accordo è alle porte e, in questo modo, verrà mantenuto l’equilibrio con i soci francesi.
Malgrado tutti i problemi interni ed esterni, Airbus non può però più ritardare una risposta all’offensiva del rivale Usa con il suo best seller B787, che sarà consegnato da fine 2008. L’A350-Xwb, invece, non sarà pronto prima del 2012. Un ritardo che non pregiudica comunque le possibilità di successo dell’A350 purché, però, quest’ultimo offra prestazioni e costi di utilizzo vantaggiosi. L’aereo sarà realizzato in tre versioni: la «800» trasporterà 270 passeggeri su tratte fino a 15.700 km, la «900» accoglierà fino a 314 passeggeri e la variante «1000» 350. Il prezzo parte da poco meno di 190 milioni di dollari per salire fino a 242 milioni.
Airbus e il suo azionista Eads però hanno problemi sia a trovare i soldi per lo sviluppo dell’A350-Xwb senza ricorrere a prestiti di Stato, sia a mobilitare le risorse tecniche e industriali per questa nuova sfida. Ecco perché si parla di aprire l’azionariato di Airbus a nuovi soci di capitale, mentre, per la prima volta, si è pronti a offrire a partner industriali esterni pacchetti significativi di lavoro. Tra questi c’è anche l’italiana Alenia Aeronautica, società di Finmeccanica, che aspira a ottenere ben più della quota del 4-5% della cellula (con un investimento di circa 50 milioni di euro), di cui si era discusso in passato. Alenia, peraltro, è già fortemente coinvolta nel Boeing B787 e nel jet regionale russo Superjet e deve valutare e dosare gli impegni. Di tutto questo stanno parlando da tempo Eads e Finmeccanica.
Airbus, poi, non solo aspira a rimpiazzare gli Md-80 di Alitalia ma, soprattutto, offre l’A350 per sostituire sia i B767 sia i B777 della travagliata compagnia aerea italiana.

La partita è complessa e oggi sarà al centro dei colloqui bilaterali che si svolgono a Lucca tra il governo italiano e quello francese.

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