Mai come di questi tempi al risparmiatore si richiedono nervi saldi, se vuole evitare di peggiorare la situazione. Dopo la Grecia e il Portogallo, ieri è stata la «sindrome spagnola» a colpire l’Europa, che in due sedute di Borsa ha visto andare in fumo 225 miliardi di capitalizzazione. Come salvare i propri risparmi? Ecco il vademecum per gli investitori preparato dal «Giornale», con i consigli per non farsi prendere dal panico e fare la scelta giusta.
Ci risiamo. Accendi la radio al mattino e scopri che gli indici crollano del 3-4%, ascolti il Tg dell’una e respiri, si sono ripresi; ma in serata scendono di nuovo. Ansia, paura, speranza, conditi da una ridda di commenti contraddittori. Risultato: il risparmiatore è disorientato. Come in ogni crisi il rischio è di prendere decisioni sull’onda dell’emotività. E allora ecco qualche suggerimento di buon senso per affrontare questo periodo di crisi.
Titoli di Stato italiani Niente paura. Sebbene alcuni economisti considerino l’Italia a rischio, la situazione complessiva del Paese è molto rassicurante, grazie al basso indebitamento delle famiglie e alla propensione al risparmio. Chi possiede Bot, Cct, Btp può dormire tranquillo. Qualche gestore suggerisce addirittura di comprare altri Btp e Cct, approfittando dei prezzi, che nelle ultime ore sono scesi un po’, facendo aumentare il rendimento.
Titoli di Stato greci Amate il rischio? Comprateli, oggi promettono un rendimento annuo del 12-15%. Ammesso che arrivino a scadenza. Già perché il rischio è che il Paese fallisca, come in Argentina. Insomma, un’operazione più da speculatore spregiudicato che da investitore. Chi invece li avesse già in portafoglio è opportuno che si faccia consigliare dal proprio gestore, valutando data d’acquisto, prezzo pagato, scadenza e l’incidenza sul patrimonio. Avete investito meno o più del 5% dei vostri risparmi? In caso di default posso accollarmi la perdita o comprometto il mio tenore di vita?
Fondi obbligazionari È improbabile che un fondo abbia una percentuale di titoli di Stato greci così alta da risultare pericolosa. Questi stumenti, per loro natura, ripartiscono i rischi. Attenti però alla quotazione del fondo: potrebbe risentirne un po’.
Altri titoli di Stato Alcuni sono sicuri: Germania, Francia, Olanda, ma bisogna fare attenzione, nell’ordine, a Portogallo, Irlanda e Spagna. La crisi greca rischia di essere contagiosa, dunque di passare da un Paese all’altro. Lisbona già trema, su Madrid si addensano nubi. Chi possedesse titoli di Stato di questi Paesi, farebbe meglio a valutare la situazione per tempo.
Le Borse In questi frangenti la volatilità è molta alta ovvero gli sbalzi sono repentini e violenti. Bisogna chiedersi: quando sono entrato in Borsa? Sto perdendo o guadagnando? Il mio investimento è di lungo o di breve periodo? Sono di indole emotiva o so controllare i miei nervi? Chi avesse avuto la prontezza di comprare azioni un anno fa, oggi potrebbe anche pensare di vendere e incassare i guadagni, chi invece è entrato in tempi meno favorevoli e non ha fretta, può aspettare, confidando nella promessa di un rendimento maggiore delle Borse nel lungo periodo.
Le valute È probabile che l’euro nelle prossime settimane si indebolisca ulteriormente contro le altre valute. Ottima notizia per chi ha dollari, franchi svizzeri, corone norvegesi nel proprio portafoglio e per le aziende che devono esportare. Gli svantaggi: viaggi all’estero meno convenienti, materie prime (e innanzitutto gas e petrolio) più cari.
Le opportunità In ogni crisi c’è sempre qualcuno che guadagna. Le Borse tendono a esagerare i movimenti e dunque a penalizzare o a premiare eccessivamente certi titoli. Durante la crisi dei subprime alcune aziende solidissime toccarono quotazioni incredibilmente basse, da ipersaldo. Non è detto che la situazione si ripeta, ma un investitore esperto potrebbe comprare titoli di qualità a prezzi interessanti. L’indebolimento dell’euro può inoltre favorire le società sensibili al dollaro.
Oro e beni rifugio L’oro continua a salire. È un bene rifugio per eccellenza. Più i tempi sono difficili, più sale. Nell’ultima settimana ha toccato nuovi massimi, ma è da tempo in fase positiva e questo dimostra che molti investitori non sono sicuri che la crisi generata dai subprime e dal crollo Lehman sia stata davvero superata e temono che la crisi dei titoli di Stato possa dilagare. Il vecchio adagio dice: vendi quando il prezzo è alto, compra quando è basso. Oggi l’oro è molto caro. Da consigliare solo a chi crede in uno scenario catastrofista ovvero all’ipotesi che l’euro possa crollare e che la crisi greca possa portare altri Paesi al collasso. Altrimenti meglio non entrare ora.
Alternative? Il mattone, come sempre, ricordando però che in Gran Bretagna, Usa, Irlanda, Spagna, i prezzi sono scesi del 30%. Le materie prime, con i fondi indicizzati. E, per i più audaci, se le Borse mondiali dovessero scendere, qualche mercato emergente, come Cina, Brasile, India.
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