Ecco perché e dove sono sbagliati i conti che fa Causi

L’assessore comunale al Bilancio non ha tenuto in considerazione le quote derivanti da Irpef e Irap

Michela Giachetta

È stata una «guerra di cifre» quella che si è combattuta mercoledì in città. Argomento: i soldi stanziati dal governo per Roma capitale. Da una parte, con tanto di tabelle alla mano, il candidato sindaco Gianni Alemanno e molti esponenti di An hanno affermato che «sommando le cifre che tutti i ministeri hanno stanziato in questi anni di governo Berlusconi per la capitale otteniamo 6 miliardi di euro. In valori assoluti si è passati dai circa 121 milioni del 2000 ai 295 milioni previsti nella Finanziaria del 2006». Dall’altra parte i Ds, che non hanno fatto mancare la loro risposta, organizzando una conferenza sullo stesso tema: «I dati presentati da An - ha sottolineato l’assessore al Bilancio capitolino, Marco Causi - sono un minestrone di cifre disordinate». «Sono dati falsi - gli ha fatto eco Esterino Montino, segretario della Federazione romana della Quercia - perché i trasferimenti da parte del Governo per Roma capitale sono diminuiti, ci sono stati tagli durissimi».
E allora siamo andati a vederli, questi tagli, prendendo in mano il Rendiconto 2003, disponibile sul sito del Comune. Dal documento si osserva come per quanto riguarda i trasferimenti statali vi siano due tipi di grafici: nel primo, in cui la parabola è discendente, si registra che il denaro stanziato dal governo passa dagli 845,1 milioni di euro del 2001 al 461,1 milioni del 2003. Nel secondo grafico, invece, la parabola è ascendente, il che significa che i soldi sono aumentati, nel periodo compreso dal 2001 (la cifra allora era di 773, 3 milioni) al 2003 (908,4). La differenza fra le due tabelle - come si legge nello stesso documento capitolino - è che la seconda tiene conto della compartecipazione all’Irpef e all’Irap da parte del Comune. Tradotto, significa che una parte dei soldi ricavati da quelle due imposte può andare a favore di Comune e che il governo, nel momento in cui ha dovuto decidere quanti soldi stanziare, non poteva non tener conto di questa compartecipazione. Ma mercoledì Causi, in conferenza stampa, di questa situazione non ha fatto menzione, soffermandosi esclusivamente sulla parabola discendente.
Altro punto che ha scatenato un acceso dibattito riguarda le somme stanziate dal governo in applicazione della legge 396 su Roma Capitale: dalle tabelle illustrate da Alemanno risulta che nel 2005 e nel 2006 la cifra messa a disposizione è stata rispettivamente di 80 e 70 milioni. Hanno parlato di «cifra insufficiente» i Ds, sottolineando anche come negli anni precedenti il governo non abbia erogati fondi per Roma Capitale. Ma la verità è un’altra. «Nulla è stato erogato - spiega Livio Del Bianco, esperto del ministero delle Infrastrutture - perché il Comune di Roma aveva già a sua disposizione rilevanti fondi erogati dal governo Berlusconi e non ancora utilizzati».
Nel centrosinistra, inoltre, nessuno ha mai parlato del decreto Martinat del 2003. «Tale normativa - continua Del Bianco - prevede che l’erogazione da parte del governo arrivi in fase preventiva, quando ancora i lavori devono essere iniziati, e non, come accadeva prima, in un momento successivo alla messa in opera». «Questo decreto - aggiunge l’esperto del ministero delle Infrastrutture - ha messo a disposizione di Roma Capitale cifre importantissime, erogando più denaro di quanto il centrosinistra abbia mai fatto, quando ancora era in vigore la norma che prevedeva erogazioni esclusivamente finalizzate all’avanzamento degli interventi». Ma su questo, secondo quanto dichiara Alemanno, pare che «la sinistra non abbia orecchie per intendere».

«Viene, infatti, negata - continua il candidato sindaco di An - l’evidenza di importanti trasferimenti a beneficio di Roma da parte del Governo, soltanto perché i contributi non sono entrati nelle tasche di chi gestisce il Comune».

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