Caro dottor Lussana, durante la recente campagna elettorale per la presidenza di Genova, ho telefonato durante una trasmissione di Primocanale (presente Mario Tullo dei Ds) per porre un problema di moralità politica, ma mi è stato impedito dai conduttori di esprimere il mio pensiero.
Conto molto sulla sua disponibilità. Desidero infatti ricordare che circa un anno fa il neoeletto consigliere comunale dellUlivo, Simone Farello, era finito nellocchio del ciclone. In sostanza in quel periodo il signor Farello ricopriva i seguenti incarichi: Capogruppo Ds in consiglio comunale, responsabile della festa provinciale de lUnità e responsabile della pubblicità sempre per la festa.
Caro direttore, Le ricordo che durante levento della festa si raccoglie molta pubblicità con soggetti privati e molti pubblici, banche, ecc. (Amiu, Carige, Amga, Coop e molto altro). A questo punto un giornale cittadino scopre, evidentemente grazie ad una soffiata, che lex capogruppo aveva costruito una società, con lui socio, che procacciava contratti pubblicitari e quindi guadagnava soldi in percentuale, che arrivavano in parte anche dalle casse stesse del suo, fors eignaro, partito.
Alla faccia del conflitto di interessi, chi garantiva ai nostri concittadini che Farello non desse una mano alle aziende genovesi che a sua volta restituivano la cortesia a suon di pubblicità e parte di questi soldi finivano sul suo conto in banca?
Il vero paradosso sta nel fatto, almeno per un elettore o di un ex centrosinistra come me, che Farello è stato rieletto e spesso lo vediamo in televisione che fa lanalista di e parla di moralità, di etica e rinnovamento della politica e in queste ultime ore lUlivo lo ha eletto capogruppo.
Che vergogna!
Ma il sindaco cosa dice? E poi ci si domanda perché la gente non va a votare!
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