RomaNon chiamatela «sanatoria», ma «regolarizzazione selettiva». E solo di colf e badanti, sia italiane sia straniere, precisa il ministro del Welfare. Nessun provvedimento allargato a tutti i lavoratori immigrati, dunque.
Maurizio Sacconi spiega che di questo si era sempre parlato e che ora è stata raggiunta lintesa nella maggioranza per inserire un emendamento del governo nel decreto legge sulle misure per contrastare la crisi, già allesame del Parlamento. Arriverà, infatti, nellaula di Montecitorio il 20 luglio.
Dopo giorni di notizie contrastanti, di richieste, altolà e distinguo anche nella maggioranza (soprattutto sul problema di mettere in regola le tante badanti che assistono i nostri anziani), arriva una parola chiara dallesecutivo. Proprio come chiedeva Marco Minniti del Pd.
In una lunga riunione, giovedì, tra il ministro dellInterno Roberto Maroni e Sacconi sono state superate le resistenze in particolare della Lega ma anche degli ex di An e si è deciso di limitare la regolarizzazione ai lavoratori domestici, includendo sia colf che badanti anche per la difficoltà di distinguere tra le due figure. Ignazio La Russa, ministro della Difesa, insiste però che la priorità riguarda le badanti e allargare la regolarizzazione alle colf rischia di «aumentare il pericolo di abusi».
Per Sacconi «il nostro mercato del lavoro non sarebbe in grado di recepire in modo sostenibile altre professionalità. Anzi, nellinteresse degli stessi immigrati che già sono qui,spesso costretti allinattività o alla disoccupazione dalla grande recessione globale, dobbiamo contenere gli ingressi proprio per queste professioni».Il titolare del Welfare aggiunge che è stato più facile trovare una linea condivisa nel governo, dopo che il provvedimento sulla sicurezza, «contrastando seriamente la clandestinità ha creato i presupposti per lultima regolarizzazione di badanti e colf». I tecnici dei due ministeri hanno sostanzialmente finito il loro lavoro e ora si tratta di verificare la possibilità di far recuperare agli interessati «dei periodi lavorativi pregressi. Sarà un modo per far emergere tanti lavoratori irregolari e il ministro sottolinea che la selettività riguarda soprattutto i datori di lavoro stranieri. I rischio, per Sacconi, è che si tentino «ricongiungimenti impropri o di far entrare altro tipo di persone che non sono collaboratrici familiari o badanti».
Acli e Cgil chiedono una sanatoria più ampia e per Emanuela Baio del Pd «finalmente il governo si ravvede sulla regolarizzazione degli assistenti alla famiglia». Ma Sacconi precisa che non cè nessun passo indietro. Con il ministro Maroni era stato già attivato un gruppo di lavoro per cercare una soluzione. È arrivata con il ddl sicurezza, che «ha creato una cesura con il passato, nel quale i flussi erano subiti».
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