Per essere ripresi da mille telecamere non serve entrare nella casa del «Grande Fratello», è sufficiente farsi un giro in auto per le strade di Milano. «La nostra centrale di gestione e controllo del traffico di piazza Beccaria - spiega l’assessore al Trasporti Edoardo Croci - gestisce il sistema di video sorveglianza integrato del traffico e del territorio, costituito da mille e 152 telecamere centralizzate, complete di videoregistrazione». Se da una parte aumentano le corsie preferenziali e le zone a traffico limitato controllate dalle telecamere, dall’altra cresce il numero di «furbetti» che fanno di tutto per non essere riconosciuti.
La «fama» - quando si passa sotto le telecamere senza essere in possesso dell’autorizzazione idonea - ha un prezzo salato, che non si paga volentieri: quello di una bella multa. Ecco allora il ragazzino che mentre passa sotto le telecamere di una preferenziale con un equilibrismo degno di Hoeller Togni stacca una mano dal manubrio dello scooter e continuando a dar gas con la destra va con la sinistra a coprire la targa posteriore. Un rischio inutile dal momento che le telecamere della corsia preferenziale di via Carducci sono state disattivate a causa dei lavori in piazza Sant’Ambrogio, la segnaletica è infatti coperta da un cellophane nero e la corsia è transitabile ma si vede che per lo scooterista la forza dell’abitudine ha avuto il sopravvento.
Nella maggior parte delle corsie preferenziali milanesi, tra l’altro, le due ruote sono ammesse ma ci sono lo stesso dei furbetti che coprono la targa oltreché con la mano con foulard a penzoloni, elastici o catene che «casualmente» pendono sulla targa. E non sono i soli. A questi, infatti, si aggiungono alcuni automobilisti che per aggirare le telecamere Ecopass salgono sui marciapiedi e fanno una decina di metri sulle piste ciclabili. Senza dimenticare gli utenti della strada fantasiosi che con pochi pezzi di scotch applicati con attenzione trasformano la loro targa: una «P» che diventa una «B» oppure un «9» che può diventare un «8». E il gioco è fatto.
D’altronde gli italiani sono famosi per essere dei maestri nell’arte di arrangiarsi. Ad automobilisti e motociclisti si è aggiunta una nuova categoria di «furbetti delle telecamere». Sono quelli che al volante di piccoli furgoni devono consegnare pacchi e merci nelle zone a traffico limitato. Il regolamento comunale prevede che possano entrare solo dalle 8 alle 11 del mattino, ma si sa, il traffico è un’incognita e può capitare di arrivare in ritardo. A quel punto per gli autisti diventa problematico posteggiare e camminare magari 300 metri con degli scatoloni e allora sfidano la legge ed entrano cercando di rendersi «invisibili». Ne abbiamo colti in flagrante un paio nella Ztl di corso Garibaldi. La loro tattica prevede di accostare pochi metri prima delle telecamere, scendere a coprire la targa con uno straccio oppure con dello scotch per passare indenni sotto quest’ultime. Poi si fermano immediatamente dopo per levare il «mascheramento» e rendere nuovamente visibile la loro targa.
Le forze dell’ordine vigilano e proprio durante il nostro servizio hanno fermato e controllato un furgone che sostava vicino ai varchi di corso Garibaldi. Il detto popolare «tentar non nuoce» questa volta non trova applicazione. Questi tipi di comportamenti sono illegali e comportano sanzioni sino a oltre settemila euro e in alcuni casi anche una denuncia penale.
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