Alitalia, tre ex impiegati «riassunti» dal giudice

Nella già delicatissima situazione in cui versa Alitalia - in perdita, sottocapitalizzata, senza amministratore delegato e con un assetto azionario incerto - ci mancava solo facessero irruzione i magistrati. La notizia è apparsa sul Corriere.it: il tribunale di Civitavecchia, dopo una causa durata 5 anni, ha imposto l'assunzione di tre dipendenti della vecchia Alitalia che non furono compresi negli elenchi del personale «rilevato» da Cai al momento della nascita della nuova compagnia. Attenzione: non si tratta di reintegro, ma di assunzione ex novo, perché tra le due gestioni, espressamente, non ci fu continuità.
Parliamo di vicende che risalgono al 2008. La vecchia Alitalia aveva in carico circa 20mila dipendenti, quella nuova ne assunse 12mila; i rimanenti 8mila furono affidati agli ammortizzatori sociali per sette anni. Molti degli esclusi dai nuovi posti di lavoro - che dovevano essere individuati grazie a precisi criteri frutto di accordi sottoscritti a Palazzo Chigi - ritenendo ingiusto il trattamento ricevuto, promossero delle cause civili. La compagnia riferisce che molte sono state perse dai ricorrenti. Questa volta, però, i giudici hanno dato ragione a tre dipendenti che sembrano aprire una breccia per nuovi rientri: nei prossimi giorni il tribunale di Civitavecchia dovrà esprimersi su un'altra trentina di cause. Indipendentemente dai numeri, si sta materializzando una variabile scomoda, che non potrà non creare imbarazzo nella compagnia.
Ieri, frattanto, il quotidiano francese La Tribune, sul proprio sito ha scritto che l'ad di Air France-Klm, Jean-Cyril Spinetta, si appresterebbe a lasciare il suo incarico quest'estate, 9 mesi prima del previsto. Le dimissioni dovrebbero essere annunciate al cda di lunedì e ciò potrebbe aprire la strada ad Alexandre de Juniac, attuale ad di Air France ed ex assistente di Christine Lagarde al ministero dell'Economia francese, che andrebbe a sostituire Spinetta alla guida della holding. La compagnia non ha commentato. Spinetta, che è anche consigliere di Alitalia, avrebbe dovuto dimettersi all'assemblea soci del 2014, dopo il compimento dei 70 anni.

Non si conoscono i motivi delle dimissioni anticipate da La Tribune; va ricordato che Spinetta fu richiamato alla guida del gruppo nel 2011 per raddrizzare la gestione, ma che il bilancio 2012 ha espresso perdite per 1,19 miliardi di euro contro il disavanzo di 809 milioni del 2011.

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