L'audizione «blindata» di Mario Draghi all'Europarlamento apre oggi una settimana di fuoco per l'euro. Su richiesta dell'Eurotower l'incontro sarà a porte chiuse, per la tensione legata all'attesa riunione del board della Bce di giovedì, quando l presidente svelerà il suo piano anti-spread, ma dovrà anche resistere al braccio di ferro con i «falchi» tedeschi.
Proprio per preparare questa riunione cruciale, Draghi non ha partecipato nei giorni scorsi al convegno annuale della Fed americana a Jackson Hole: c'era, invece, il suo antagonista, il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, contrario agli acquisti di bond da parte della Bce, al punto da aver minacciato le dimissioni, prima di essere «stoppato» dalla cancelliera Angela Merkel che gli ha chiesto di rimanere al suo posto. Draghi, in compenso, ha il sostegno non solo dei politici europei, ma anche della Casa Bianca, del Fmi e della Fed.
Proprio a Jackson Hole il presidente Ben Bernanke ha annunciato nuovi interventi della sua Banca centrale per sostenere l'economia americana, esortando anche i colleghi europei a proseguire con iniziative per risolvere la crisi: un implicito invito a muoversi rapidamente rivolto a Draghi.
Lo stesso, pressante appello è arrivato ieri dall'Ocse: «L'euro non dovrebbe essere messo a rischio», ha detto il segretario generale dell'organizzazione, Angel Gurria, spiegando che «la Bce dovrebbe fare di più, l'Efsf e l'Esm non bastano: dovrebbe partire con l'acquisto illimitato di bond, e prima lo fa, meglio è. Dev'essere un segnale credibile per dire: abbiamo i membri della famiglia che stanno facendo la cosa giusta», ha aggiunto Gurria, spiegando che Italia e Spagna sono rimaste sotto la pressione dei mercati, nonostante abbiano adottato le misure necessarie per riportare le finanze in ordine.
E la Spagna, in particolare, attende le decisioni di giovedì, perché in base a esse il premier Mariano Rajoy deciderà, se e quando, far intervenire il fondo salva-Stati Ue: «Se le modalità d'intervento della Bce saranno positive per l'insieme dell'Europa, ne farò richiesta, altrimenti no», ha precisato.
Lo schema del piano anti-spread, che sarà presentato giovedì, ruota attorno all'acquisto dei titoli di Stato, in particolare di Spagna e Italia, anche se, per non legarsi troppo le mani, è probabile che Draghi non riveli subito tutti i particolari. Le operazioni, poi,non partiranno immediatamente: la Bce intende aspettare il verdetto della Corte costituzionale tedesca sul fondo salva-Stati permanente Esm, il 12 settembre.
Ma il giudizio dei mercati arriverà molto prima: passeranno al setaccio, subito dopo il consiglio di giovedì, la solidità delle linee d'intervento e la compattezza, o le divisioni, dei banchieri dell'euro.
Intanto, è sempre più emergenza lavoro in tutta Europa.
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