In aprile raccolta a 9 miliardi Scattano gli obbligazionari

Con gli oltre nove miliardi di raccolta netta mensile di aprile il saldo da inizio anno per l'industria italiana del risparmio gestito sale a 36,9 miliardi. Il dato di aprile è in lieve calo rispetto ai 10,1 miliardi di marzo ma vede le gestioni di portafoglio in netta contrazione (da 4,9 a 1,9 miliardi, soprattutto ad opera degli investitori istituzionali) mentre i fondi comuni vedono crescere la raccolta del 37% a 7,1 miliardi. Anche da inizio anno le sottoscrizioni dei fondi comuni (23,3 miliardi) hanno battuto quelle per le gestioni di portafoglio (13,6 miliardi).

I flussi mensili confermano peraltro la divisione quasi esatta a metà tra gestioni di portafoglio (993,2 miliardi, 50,1% di market share) e i fondi comuni (991,1 miliardi, 49,5%). Restando nell'ambito dei fondi, ad aprile i prodotti obbligazionari hanno ingranato la marcia accumulando adesioni per 3,4 miliardi: hanno così distanziato sia i flessibili (1,6 miliardi) sia i bilanciati (1,3 miliardi), i monetari (466 milioni) e gli azionari (422 milioni).

Alla luce di tale quadro, i fondi obbligazionari hanno un patrimonio complessivo in gestione di 391,4 miliardi (41,5% del totale), seguono i flessibili con 220,8 miliardi (23,4%), gli azionari con 209,9 miliardi (22,3%), i bilanciati con 83,7 miliardi (8,9%) e i monetari con 32,9 miliardi (3,5%).

Infine, per quanto riguarda il confronto tra fondi di diritto italiano e fondi esteri, vincono la partita ancora una volta i prodotti esteri con 6,3 miliardi di raccolta netta (19,7 miliardi da inizio anno) mentre i fondi di diritto italiano non vanno oltre i 784 milioni (3,5 miliardi da gennaio 2017 a oggi). A fine aprile, i fondi esteri valevano il 74% del mercato (con 698,2 miliardi di euro di patrimonio in gestione) contro il 26% dei fondi di diritto italiano (fermi a 244,9 miliardi).