Fiat Chrysler Automobiles e Groupe Psa - con i suoi marchi Peugeot, Citroën, Ds e Opel - se fossero già con la fede al dito, varrebbero, in Italia, nel solo mese di ottobre, il 36,27% di quota mercato (21,58% Fca e 14,69% Psa). E se guardiamo i dieci mesi, i promessi sposi di Torino e Parigi sfiorerebbero il 40% di penetrazione. In pratica, dominerebbero il mercato davanti al gruppo Volkswagen (17% di quota in ottobre e 15,5% da gennaio). E soprattutto a Renault-Dacia, realtà che ha visto sfumare il matrimonio con Fca: 8,6% la quota il mese scorso e 10,30% quella da inizio anno.
Come volumi, Fca ha immatricolato, in ottobre, 33.855 modelli (-2,15% rispetto a un anno fa) e Groupe Psa 23.037 (-1,55%). E se il gruppo guidato da Mike Manley ha in Fiat il marchio principe in Italia (21.487 unità vendute), Psa vede la scelta degli italiani più orientata su Peugeot (9.772 vetture acquistate il mese scorso). La differenza più lampante riguarda le «retrovie»: alle spalle di Fiat, il mese scorso, ci sono Jeep (5.431) e Lancia (4.846), mentre in casa francese emerge un maggiore bilanciamento con Citroën (6.809 immatricolazioni) e Opel (5.923).
Fiat Panda, Lancia Ypsilon e Fiat 500X figurano nella «top ten» dei modelli di Fca più richiesti nel mese.
Guardando in casa Psa, invece, gli italiani amano di più la compatta Citroën C3, seguita, ma alla tredicesima posizione, dalla Peugeot 208.
A ottobre, comunque, le vendite complessive di automobili in Italia sono aumentate del 6,7% (-0,8% da gennaio). «Un segnale senza dubbio positivo - il commento fiducioso di Gian Primo Quagliano (Centro studi Promotor) - in un quadro del mercato che nel 2019 è stato finora caratterizzato da un andamento sfavorevole».
Questo, dunque, un primo spaccato della situazione in attesa che Fca e Groupe Psa, presumibilmente prima di Natale, firmino la lettera d'intenti e procedano, a quel punto, con la realizzazione del progetto che darà vita al quarto gruppo mondiale dell'auto. L'ad del Lingotto, Manley, e Carlos Tavares, al volante di Psa e in futuro del nuovo gruppo, hanno ancora un po' di tempo per misurarsi a distanza. Da vedere, a metà novembre, quando si conosceranno i dati del marcato di ottobre, come le società unite potrebbero pesare in Europa.
L'esempio di settembre: Fca-Psa con il 21,7% di quota mercato in Europa (22,2% nei 9 mesi), dunque avanti, sempre a settembre, rispetto a Volkswagen Group con tutti suoi marchi (20,1%), e a un'incollaura, considerando il dato di gennaio, dal colosso tedesco (24,4% di penetrazione).
Intanto, l'agenzia di rating Moody's ha alzato l'outlook di Fca e Fiat Chrysler Finance Europe da stabile a positivo, confermando tutti i giudizi per il gruppo automobilistico. Nel dettaglio, Moody's ha confermato le pagelle Ba1 e Ba1-PD su Fca e Ba2 sugli strumenti finanziari emessi dal Lingotto e da Fiat Chrysler Finance Europe. «L'oulook positivo - spiega una nota - riflette il possibile miglioramento del profilo creditizio di una società, nata dall'unione di Fca e Psa, se la fusione andrà in porto con successo.
La fusione potrebbe creare un produttore globale più grande e più diversificato con efficienze potenziali e sostanziali sinergie, cosa che aiuterebbe a mitigare le molteplici sfide dell'industria automobilistica».Bene l'inizio di settimana per i titoli coinvolti nell'operazione: Fca +2,5% (14,37 euro), Exor +2,1% (70,96 euro) e Psa, a Parigi, +3,3% (24,15 euro).
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