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Avanti con Unipol, ma concambi da rivedere

Il cda Fonsai si affida a Erbetta e Peluso, obiettivo ridurre Bologna verso il 61%

Avanti con Unipol, ma concambi da rivedere

Fonsai compie un altro passo ver­so Unipol ma respinge il diktat sui concambi con cui il gruppo di Carlo Cimbri ha preteso il 66,7% del nuovo gigante delle polizze italiano. Sette ore di conclave non sono bastate: su invito dei consiglieri indipendenti il cda ha affidato all’ad Emanuele Er­betta e al dg Piergiorgio Peluso un supplemento di trattative così da «mi­gliorare » la struttura dell’operazio­ne. Bologna, in sostanza, dovrebbe accettare di pesare di meno nell’ag­gregato, avvicinandosi dal 66,7% pre­notato alla soglia indicata dagli advi­sor di Fonsai: 60,5% Citi, 61% Gold­man. Erbetta e Peluso dovrebbero in­contrare Cimbri già oggi, così da chiu­dere rapidamente, magari domeni­ca, in tempo per le assemblee della prossima settimana. La preoccupa­zione è tutelare gli azionisti di mino­ranza, per cui resta anche la possibili­tà di un «premio», tramite un war­rant, la distribuzione di azioni di ri­sparmio, privilegiate oppure di un ti­tolo obbligazionario.

Terminata la relazione degli advi­sor, che hanno rimarcato la difficoltà di mercato di montare un altro con­sorzio di garanzia per eventualmen­te­affrontare in solitaria la ricapitaliz­zazione necessaria a risollevare i margini, il cda di Fonsai ha comun­que condiviso la bontà industriale dell’integrazione con Unipol. Scar­tando quindi altre strade. L’operazio­ne prevede che Premafin, Milano e Unipol Assicurazioni siano fuse in Fonsai, previa assunzione del con­trollo di quest’ultima da parte di Bo­logna. I titoli Fonsai saranno poi con­cambiati con quelli di Premafin, con quelli di Unipol Assicurazioni (che non è quotata) e della Milano. Il tutto insieme a quattro aumenti di capita­le: quello da 400 milioni utile a conse­gnare Premafin a Cimbri, quelli di Fonsai e Unipol (entrambi da 1,1 mi­­liardi), di cui una parte (700 milioni) destinati a Unipol Assicurazioni.

Sempre ieri i sindaci di Fonsai, su invito della Consob, hanno poi allar­g­ato lo spettro degli accertamenti sul­le operazioni con le parti correlate, scoprendo una sponsorizzazione da 4,8 milioni a Laità, la società ippica di Jonella Ligresti. Il padre Salvatore Li­gresti ha invece ricevuto, oltre ai 40 milioni di euro già noti, altri 2,25 mi­lioni per Progestim.

D’altro canto Consob ha però an­ch­e rilevato come la manleva conces­sa da Unipol ai vertici Premafin, Uni­pol e Fonsai per il 2007-2011 corri­sponda a un patto parasociale.

L’ac­cordo dovrà essere annunciato, pe­na la sterilizzazione dei diritti di vo­to. Secondo l’ad di Unicredit,Federi­co Ghizzoni, che ieri ha portato un’in­formativa in cda, la proposta di Uni­pol «è l’unica concreta».Sator e Palla­dio restano però alla finestra.

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