Bce pronta a calare l'asso. E le Borse prendono il volo

Voci di un piano che prevede l'acquisto di obbligazioni aziendali: sarebbe la spallata che apre la strada allo shopping di titoli di Stato

Bce pronta a calare l'asso. E le Borse prendono il volo

Altro che covered bond, altro che Abs: la Bce starebbe puntando al bersaglio grosso, all'arma un po' meno letale dell'acquisto di titoli di Stato, ma pur sempre di grande impatto come lo shopping di obbligazioni societarie. Fatta filtrare dall'agenzia Reuters, debolmente smentita da fonti dell'Eurotower, l'indiscrezione di un Mario Draghi pronto alle grandi manovre ha ridato ieri le ali alle Borse e messo la sordina alle apprensioni legate agli stress test, il cui esito sarà comunicato domenica prossima, e al rallentamento dell'economia globale. Con il sostegno di Wall Street (+1% alle ore 20 italiane), rinvigorita dall'ottima trimestrale di Apple, per i mercati europei è stato facile pigiare sul pedale degli acquisti: Piazza Affari ha guadagnato il 2,79% grazie alla decisiva spinta delle banche (+4,39% l'indice di settore), Francoforte ha sfiorato un rialzo del 2% e Atene, epicentro del mercoledì nero della scorsa settimana, ha esagerato con un +5,64%.

Lo slancio degli indici dimostra ancora una volta l'ipersensibilità degli investitori nei confronti della Bce. Il “rastrellamento“ dei bond garantiti da prestiti, che ieri avrebbe riguardato carta italiana, tra cui titoli di Intesa Sanpaolo, non li aveva entusiasmati. Ben altre prospettive aprirebbe invece la «missione corporate bond», la spallata forse decisiva per aprire la porta che conduce dritta a un vero e proprio quantitative easing . «La pressione in questa direzione è elevata - ha dichiarato a Reuters una fonte ben informata - , dal punto di vista di numerosi membri del consiglio direttivo, il quadro economico è peggiorato di recente». Un portavoce dell'Eurotower ha poi riferito che «la Bce non ha preso alcuna decisione del genere». Una smentita che non smentisce, visto che i dettagli sono ancora da definire e che la proposta verrebbe messa sul tavolo durante la riunione di dicembre. Se così fosse, lo scontro in atto tra Draghi e il partito dell'intransigenza capeggiato dal numero uno della Bundesbank, Jens Weidmann, raggiungerebbe l'acme. Se già nei giorni scorsi Weidmann aveva espresso la propria contrarietà all'acquisto di titoli cartolarizzati (Abs), bollati come uno strumento che sposta «i rischi dalle banche ai contribuenti», è facile intuire quale potrebbe essere l'opposizione nei confronti di un piano di stimolo dell'economia ancora più risoluto e che mai, finora, la Bce ha adottato.

Ma il peggioramento congiunturale, reso ancor più evidente dalle difficoltà della Germania, e i crescenti rischi di un allargamento della deflazione, pongono forse Draghi nella condizione di giocarsi davvero il tutto per tutto.

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