È un evento storico: il nostro indice Ftse All Share è sopra il massimo del febbraio 2020. Ed è anche sui massimi della congestione che ci tiene imbrigliati come mercato italiano dal 2008 ad oggi. Insomma, tecnicamente siamo al rialzo. Ci sono delle cose tuttavia che stridono e questo spiega perché tendo ad essere molto cauto:
1. L’ottimismo è ai massimi storici per le azioni e posto due grafici che la dicono lunga: il primo è l’andamento storico medio degli ultimi recenti rally dell’SP500 (linea nera) raffrontati a quello odierno (linea rossa). Come vedete siamo davanti ad una fase estiva di ritracciamento:
Il secondo grafico è il Citigroup Economic Surprise Index, un indicatore che misura lo scarto tra le attese dei mercati e la realtà. Per essere più precisi, ogni giorno l'indice misura la deviazione standard tra i dati macroeconomici e il consenso medio degli operatori (Bloomberg survey median). Quando il grafico dell'indice sale verso l'alto, significa che i dati macro hanno battuto il consensus degli operatori; viceversa, quando l'indice scende i dati economici hanno deluso.
2. A livello di analisi ciclica il nostro indice MIB storico mostra un terrificante Sequential sul grafico trimestrale mentre ha sforato da qualche settimana un Sequential sul grafico settimanale. Insomma per il Sequential siamo a fine corsa. Dobbiamo però sempre ricordare che il Sequential si legge in un verso o nell’altro, cioè il Sequential ti dice che il ciclo è finito e sta per succedere qualcosa ma non ti dice da che parte girerà il mercato.
Il breadth di mercato sull’azionario Italia misurato dal Mc Clellan è in zona neutra e ci piacerebbe vederlo a livelli più euforici per un breakout di questa portata
Spero vogliate capire che prendere una posizione così netta in mezzo all’euforia galoppante dell’azionario è molto difficile per me e molto rischiosa come reputazione professionale. Però capirete anche che è questo che vogliono i lettori e questo io consegno. E farò anche di peggio. Se il rialzo dovesse consolidarsi e continuare qualche giorno ancora potrei anche cambiare idea e iniziare a comprare perché in Borsa solo i trader morti non cambiano idea in fretta.
Ma vediamo qualche azione interessante sul listino italiano segnalata dall’ITI (Independent Trend Index) che è disponibile gratis ogni giorno alle ore 18.30 (clicca qui):
AZIONI PORTOBELLO: Per quanto riguarda le notizie uscite sui canali di informazione, su azioni Portobello c'è poco da aggiungere rispetto a quanto detto le scorse settimane. Più passano i giorni, però, e più possiamo notare sul grafico che dopo la rottura del massimo storico (e che rottura: i prezzi da febbraio ad oggi sono aumentati di oltre il 195% e ora sfiorano i 50 euro) è iniziata una vera e propria congestione. Volumi altalenanti. Tra le ultime notizie, l'operazione di finanziamento sottoscritta dalla società con MPS per un valore di 6 milioni di euro e l'incoraggiante chiusura dell'esercizio 2020 (ricavi e proventi, pari a 64 milioni, sono aumentati del 39%).
AZIONI INTRED: La curva di azioni Intred è forse quella che, per il momento, si avvicina di più alla nostra idea di ITI. Tralasciando qualche sbavatura, il trend dà davvero l'idea di regolarità e la pendenza anche con il goniometro in mano non deve essere molto lontana dai 45 gradi. Attualmente i prezzi hanno raggiunto i 17,20 euro e non è ancora chiaro se è iniziata una congestione o se invece dopo questa pausa la salita ricomincerà. La parte bassa del grafico ci rende soddisfatti: i volumi non deludono. L'operatore di telecomunicazioni ha da poco comunicato di avere chiuso il primo trimestre dell'anno in corso con ricavi per oltre 9 milioni di euro (+10% rispetto allo stesso periodo dell'anno in corso). Il risultato è da imputare principalmente all'aumento delle vendite di connessioni a banda ultralarga (settore molto forte in questo periodo e che quindi fa ben sperare per il futuro).
AZIONI EMAK: Dopo l'impennata di prezzi e volumi dello scorso mese, azioni Emak continuano a sfiorare i massimi. Il salto che ha cambiato le carte in tavola, trasformando un lento trend al rialzo in un bunjee jumping, è avvenuto subito dopo la comunicazione dei risultati dei primi tre mesi del 2021.
La società ha chiuso il periodo con ricavi per oltre 162,8 milioni di euro, in miglioramento del 38,1% rispetto allo stesso periodo del 2019. In aumento anche l'Ebitda, passato da 13,92 a 26,92 milioni di euro. Secondo i vertici di Emak nel 2021 proseguirà una crescita del fatturato tra il 15 e il 20%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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