La Borsa non è il Superenalotto

La Borsa non è il Superenalotto

Pensate, ieri il montepremi del SuperEnalotto sfiorava i 100milioni di euro. Una somma straordinaria. In che modo cambierebbero le nostre vite se si dovesse riuscire a vincerli? Ma per vincere quei 100 milioni sareste disposti a puntare tutti i vostri risparmi? No? Ne siete proprio certi? Mentre in tanti s'interrogano su come la normativa Mifid2 cambierà i rapporti tra risparmiatori e l'industria finanziaria, mentre si parla di trasparenza sui costi, mentre si ragiona sul valore della consulenza e da chi questa venga realmente erogata, si rischia di trascurare la cronaca degli ultimi giorni. Mi riferisco allo scossone vissuto dai mercati finanziari circa una settimana fa. Con l'economia Usa in ripresa e il conseguente aumento dei tassi, le borse d'oltreoceano hanno perso più del 10%, coinvolgendo nella correzione quelle europee e asiatiche. Sin qui nessuna novità. Che i mercati possano oscillare è nell'ordine delle cose. Quello che non è così normale è che a causa di questa correzione ci siano investitori che hanno perduto l'intero ammontare dei loro investimenti. È accaduto a due Etf di importantissime case d'investimento che, avendo «scommesso» sulla stabilità del mercato, che invece stabile non è stato, hanno «polverizzato», in un solo giorno, quasi 4 miliardi di dollari.

E si continua a parlare di Mifid2 in termini di costi? O si dovrebbe parlare del valore della consulenza? È giusto scommettere i risparmi sul rosso o sul nero? O si dovrebbe orientarli verso la soddisfazione dei bisogni reali delle famiglie? Qualcuno prima o poi vincerà al Super Enalotto.

Ma intanto in quanti avranno perso i soldi di tutte le puntate effettuate? Riflettiamo sul valore da dare ai nostri sacrifici e diamo riscontro a chi è davvero in grado di renderli produttivi. Di questo si parlerà nella trasmissione Mercati Che Fare in onda, domani, sabato, alle 20.30 su TgCom24 di Mediaset.

leopoldo.gasbarro@me.com

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