«Credo che oggi sia difficile prospettare operazioni» su Carige «senza che ci sia un modo per neutralizzare gli impatti patrimoniali di un'operazione di questo tipo, credo che questo sia il primo presupposto». L'ad di Bper, Alessandro Vandelli, ha confermato l'interesse per il dossier genovese, ma alla precisa condizione che venga attuato un intervento pubblico simile a quello che ha consentito a Intesa di rilevare Veneto Banca e Pop Vicenza. «Quello che fu fatto sulle banche venete - ha aggiunto - rese l'operazione neutrale sotto il profilo patrimoniale per il soggetto che le ha acquisite, bisogna capire se oggi ci sono le condizioni per fare un'operazione di questo tipo».
Bper ha adottato su Carige una strategia wait and see poiché, oltre a interventi che possono migliorare la situazione «sotto il profilo patrimoniale», la banca genovese deve «reinserirsi in una logica e in una realtà industriale auspicabilmente del nostro Paese». L'ad ha sottolineato la necessità di una partnership industriale per realizzare un salvataggio complesso anche in un'ottica di turnaround. Ecco, perché, ha concluso ribadendo che «se ci sono le condizioni, credo che anche noi come gli altri faremo le nostre considerazioni». Non è un caso che Vandelli abbia effettuato le medesime valutazioni di Carlo Cimbri, Ceo di Unipol. Il gruppo assicurativo delle Coop ieri si è presentato all'assemblea della banca modenese, convocata per l'aumento di capitale riservato alla Fondazione Banco di Sardegna, ufficializzando il proprio 19,97% del capitale dell'istituto. Rispetto al destino di Carige, «lo sforzo - conclude - deve essere verso una soluzione non stand alone, bisogna fare il possibile per trovare un partner industriale che possa creare una prospettiva».
L'assise ha approvato quasi all'unanimità l'emissione di 33 milioni di azioni ordinarie per 171,7 milioni di euro da conferire all'ente sardo in cambio della propria partecipazione residua al capitale del Banco di Sardegna che sarà totalmente controllato da Bper che ne manterrà il marchio all'interno della propria rete. In questo modo la Fondazione rafforzerà la propria posizione di secondo socio passando dall'attuale 4,2 al 10,6 per cento.
Con l'aumento «abbiamo un nucleo di soci estremamente significativo con caratteristiche importanti: un socio di carattere industriale e uno istituzionale, tutti con una visione di medio-lungo periodo», ha commentato Vandelli relativamente alle recenti dichiarazioni di Cimbri secondo cui «ora Bper è nelle migliori condizioni per portare avanti il piano industriale» che, tra l'altro, prevede l'integrazione di Unipol Banca. In Borsa Bper è salita del 2,9% a 3,88 euro.
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