Economia

Chi ha vinto e chi ha perso nel bagno di sangue delle borse

Un bel bagnetto di sangue tra i trader e gli investitori. Pochi davvero sono sfuggiti alle grinfie dell’imponderabile

Chi ha vinto e chi ha perso nel bagno di sangue delle borse

Un bel bagnetto di sangue tra i trader e gli investitori. Pochi davvero sono sfuggiti alle grinfie dell’imponderabile. Corre voce di trader italiani che hanno lasciato sul tavolo tra i 500.000 euro e il milione di euro in un giorno soltanto. Un guru nostrano sulle opzioni ha di nuovo orchestrato per sé e per i suoi lettori del suo servizio di consulenza sulle opzioni un mattatoio in cui hanno lasciato tutti i loro averi, si parla di perdite tra i 50.000 e 100.000 euro. Conti di trading spazzati via dal margin call, ovvero l’aumento delle garanzie richieste dai broker a fronte delle improvvise perdite sulle opzioni. Benvenuti ad uno dei maggiori crolli di borsa della storia finanziaria degli ultimi 2 secoli, qualcosa che entrerà nei libri di storia economica, magra consolazione per quanti lo hanno vissuto. Cerchiamo di fare il punto della situazione spiegando per prima cosa chi ha vinto e chi ha perso in questa battaglia, in secundis se era evitabile, in ultimi cosa ci aspetta nei prossimi giorni.

Chi ha vinto e chi ha perso ?: chi ha vinto in quest’ultima settimana sono stati i trader meccanici ovvero quelli che utilizzano formule matematiche per operare in Borsa perché queste formule contemplano già delle limitazioni del rischio. Gran parte di queste formule sono uscite in perdita a cavallo tra lunedì e martedì (come abbiamo fatto noi) perché hanno annusato l’aria capendo che qualcosa di grosso stava succedendo. Ovviamente questo fa sì che ci si senta dei fessi, sentimento che si è dissolto come neve al sole già nella giornata di mercoledì quando il disastro campeggiava sulle pagine dei giornali e si è trasformato in un senso di superiorità questa domenica quando abbiamo finalmente capito che ci siamo evitati una settimana da incubo limitando le perdite ad una normale oscillazione avversa della Borsa. E qui veniamo a bomba: in borsa vince chi elimina le grosse oscillazioni avverse e paga questo prezzo spesso e volentieri prendendo solo una piccola parte del trend al rialzo. Il vero nemico in Borsa non è il mercato, siamo noi stessi, con i sentimenti di esaltazione quando si guadagna troppo e di depressione quando si guadagna poco. Se si trasforma questo meccanismo che a pendolo passa da euforia a depressione si trasforma la Borsa in una attività “normale” come le altre attività di impresa. E per fare questo bisogna avere il coraggio fisico di “tagliare” le perdite entro un massimo del 10% dal prezzo di acquisto. Questa è la regola saggia della borsa. Mai prendersi rischi eccessivi. Ricordo che per recuperare un -50% occorre fare il +100% che è pressoché impossibile nel breve periodo. Un -10% si recupera in un +20% che è umanamente possibile, soprattutto in un ambiente di grande volatilità come quello odierno.

Era evitabile ? Tranquilli non era evitabile. Partiamo dal presupposto che gli umani non possono capire la Borsa e che ci dobbiamo rassegnare a sfruttarla senza entrare nel suo intimo, perché solo gli angeli lo conoscono veramente. E’ inevitabile che ci sia sempre e comunque il drawdown, ovvero l’escursione negativa della equity line, il flesso della curva dei profitti che la fa scendere e poi la fa risalire. Quello che noi umani possiamo fare è contenere la volatilità della curva dei profitti, ovvero rimanere vivi. E si rimane vivi se si limitano le perdite. Lo so che quando si limitano le perdite e si scopre che si è venduto sui minimi e poi il mercato riparte ci si sente dei fessi. Ma dei fessi che possono recuperare la loro posizione. Se non si limita la perdita si può uscire dal gioco. E l’unica cosa che non si deve fare è uscire dal gioco perché allora … beh allora hai perso davvero.

Cosa ci aspetta I giornaloni finanziari non hanno parlato del precedente rialzo (molto effimero a dire il vero) e non hanno parlato del crollo. Nessuno ha scritto lunedì che bisognava vendere le posizioni e rimanere alla finestra. E’ chiaro che ormai da possibile buy opportunity (come abbiamo segnalato noi in tempi non sospetti) sta potenzialmente diventando una cosa grossa, non più un semplice scrollone su cu i fare la puntatina al rialzo perché tanto poi tutto sale, ma forse l’inizio, come segnalano diversi analisti tecnici più blasonati di me, di un ciclo ribassista.

Ma dobbiamo registrare lo scorso venerdì una chiusura tecnicamente positiva per Wall Street e non vogliamo fare affermazioni superficiali in quello che potrebbe essere il momento del rimbalzone. E’ chiaro che se sei vuoto di azioni perché hai venduto lunedì scorso come abbiamo fatto noi fai presto a fare il fenomeno, cosa dovrebbe fare la Sig.ra Marisa che è piena murata di azioni e non ha venduto lunedì ? Comprare ancora per mediare al ribasso significa amplificare il danno ed è la via più corta per il camposanto. Forse alla Sig.ra Marisa conviene aspettare ancora qualche giorno per vedere se davvero siamo davanti ad un mega trend al ribasso che durerà mesi o se domani le Borse ritorneranno a salire. La sensazione è che prima o poi nei prossimi giorni dovremo assistere ad un rimbalzo, se non altro di natura tecnica. Per decidere cosa fare abbiamo bisogno di un minimo, di un fondo, di un punto dove il mercato raggiunga un equilibrio. Poi discuteremo se quell’equilibrio è fragile o duraturo.

Purtroppo è il mercato nella sua logica a doverci dire cosa pensa, non noi che dobbiamo capire cosa pensi il mercato, perché il mercato o non pensa o non è intellegibile cosa pensa, questo è l’assunto base.

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