La Cina compra i maiali americani. E cerca la distensione con Trump

Pechino alle prese con il problema dell'impennata dei prezzi

La Cina compra i maiali americani. E cerca la distensione con Trump

Passa anche dal maiale la strategia della distensione fra Stati Uniti e Cina in vista della ripresa dei negoziati commerciali, a Washington, a inizio ottobre. Pechino ha infatti acquistato «un ammontare significativo» di carne suina, oltre che di soia, dal rivale americano.

Un'azione diplomatica, ma dettata anche dalla necessità di ripristinare gli stock decimati dalla peste suina africana. Una carenza così forte da provocare un'impennata dei prezzi vicina al 50% e da risolvere in vista dei festeggiamenti, il primo ottobre, per i 70 anni della fondazione della Repubblica cinese. Il ministero del Commercio ha infatti annunciato che saranno battute all'asta altre 10mila tonnellate di riserve strategiche. I prezzi non saranno gravati da dazi, già rimossi dal Dragone.

Difficile comunque ipotizzare ora quale potrà essere l'esito delle trattative. Donald Trump continua ad alternare, nei confronti dell'ex Impero Celeste, bastone e carota. Dopo aver deciso di sospendere le tariffe punitive su più di 400 prodotti cinesi per un valore di 250 miliardi di dollari, mercoledì il tycoon è tornato a puntare il dito contro l'«inaccettabile potere» cinese nei commerci internazionali. Salvo poi affermare ieri che un accordo verrà raggiunto «prima di quanto si possa pensare». Pechino comunque ha fatto sapere di non aver intenzione di «giocare al Trono di Spade sul palcoscenico globale». Tesa anche la situazione alla Bce. Le dimissioni a sorpresa, con due anni di anticipo, di Sabine Lautenschlaeger, membro tedesco del comitato esecutivo, sono la spia della frattura creatasi all'interno dell'Eurotower dopo che Mario Draghi è riuscito a far passare la proposta di un nuovo round di quantitative easing e un taglio dei tassi sui depositi, nonostante l'opposizione di un terzo del consiglio.

In sintonia con la Bundesbank, Lautenschlaeger è da sempre una ferma oppositrice delle misure di stimolo. È probabile che venga sostituita con la vicepresidente della Buba, Claudia Buch. Un grattacapo di più per Christine Lagarde, che da novembre sostituirà Super Mario.

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