Messo alla porta senza troppi complimenti appena qualche giorno fa, il prelievo forzoso sui depositi bancari di Cipro sta per rientrare dalla finestra seppure in una versione più soft, quella che tutela i conti correnti fino a 100mila euro. È questa la soluzione che il governo guidato da Dimitris Christofias sta cercando nelle ultime ore di caldeggiare in seguito alla pressione esercitata dall'Eurogruppo, a causa delle parole ultimative di Angela Merkel («La pazienza sta per finire») e all'esasperazione di una popolazione che fino a martedì prossimo non potrà disporre liberamente dei propri risparmi. Ultima tegola, il taglio del rating a «CAA3» di tre banche (Bank of Cyprus, Laiki ed Hellenic Bank) da parte di Moody's.
L'ipotesi, prospettata ieri ai rappresentanti della troika Ue-Bce-Fmi, prevede una tassa del 15% sui conti superiori ai 100mila euro. «Stiamo cercando - ha riferito una fonte - di salvaguardare i fondi di previdenza nella Banca popolare di Cipro, la Laiki, che sono valutati oltre 600 milioni di euro». Ora resta da vedere come si comporterà il Parlamento, che al momento di andare in stampa non aveva ancora preso una decisione. All'inizio della settimana i deputati avevano votato contro l'esproprio di tutti i depositi, e secondo alcuni osservatori è improbabile che venga opposto un secondo rifiuto all'ultima proposta dell'esecutivo. Anche perchè di tempo per sciogliere il nodo della crisi non ne è rimasto molto: la Bce garantirà la liquidità d'emergenza agli istituti ciprioti solo fino all'inizio della prossima settimana se non sarà trovato un modo per reperire i 5,8 miliardi di euro necessari a sbloccare il pacchetto di aiuti da 10 miliardi di Ue e Fmi.
L'orologio corre ancora più in fretta dopo che la missione in Russia del ministro delle Finanze si è conclusa con una fumata nera. Mosca non è interessata alle proposte di investimento cipriote, in particolare sulle riserve di gas dell'isola, ma non si tratta comunque di un niet assoluto. Margini per trattare un ammorbidimento delle condizioni del prestito a suo tempo concesso ci sono ancora. Prima, ha però sottolineato il primo ministro Dmitri Medvedev, Nicosia deve trovare un accordo con i governi europei.
Una posizione attendista che ha messo spalle al muro il governo di Cipro, già costretto a rivedere il «piano B» che comprendeva la creazione di un fondo di solidarietà finanziato con emissioni garantite da entrate future da estrazione di gas, la nazionalizzazione dei fondi pensione e altre misure. Il prelievo sui conti correnti è peraltro una via d'uscita sollecitata anche dalle due principali banche cipriote, la Bank of Cyprus e Laiki, che il governo vorrebbe aggregare. Takis Phidias, il ceo della Laiki, ha bocciato il piano B del governo.
I mercati europei hanno intanto chiuso in ordine sparso (+0,7% Milano), mentre lo spread Btp-Bund è rimasto stabile a 313 punti.
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