Moltissimi italiani ricevono buste regalo che contengono denaro per le più disparate occasioni: dalle feste di compleanno alle lauree passando per battesimi e matrimoni. La maggior parte della volte, la busta con i contanti viene data a mano e poi versata sul conto corrente da chi l'ha ricevuta oppure viene effettuato direttamente un bonifico sul conto del festeggiato. Ma in quali occasioni possiamo stare tranquilli e non incorrere in un controllo fiscale sull'origine di quei soldi e quando, invece, la somma è tale per cui bisogna giustificarsi agli occhi dell'Agenzia delle Entrate?
Cosa prevede la legge
Partiamo dalla cosa più importante: come abbiamo scritto sul Giornale.it, quest'anno sarebbe dovuta scattare la nuova soglia massima, il famoso "tetto" sui contanti di 999,99 euro. Invece, grazie al bliz del centrodestra di alcuni giorni fa, il valore soglia è rimasto a 1.999,99 euro rispetto a quanto previsto dall'iter avviato da Giuseppe Conte. Si tratta, comunque, di uno stop temporaneo: la riduzione del limite all'utilizzo del denaro liquido è stata solo rimandata al 2023. Partendo da questa base, quindi, quali sono i limiti sulla tracciabilità dei pagamenti? Nel caso dei festeggiamenti di cui abbiamo parlato prima, non si incorrerà in nessuna sanzione se una somma inferiore al limite viene versata sul conto corrente. Trattandosi di cifre dal modico valore non saranno tassate e non è necessario neanche l'atto pubblico, i soldi possono essere consegnati senza contratti o scritture private.
Cosa accade se si supera il "tetto"
Per tutto il 2022, se il pagamento o i regali superano la soglia di 1.999,99 euro, il denaro dovrà essere necessariamente trasferito per messo di strumenti tracciabili (bonifico, ad esempio, o nel caso di un acquisto con carta o bancomat). Se non viene rispettata questa regola, scatta automaticamente una sanzione amministrativa. Quindi, se il regalo supera la soglia massima, bisognerà ricorrere a un assegno bancario o circolare ma anche un vaglia postale. Dal prossimo anno, quindi dal 2023, non si potrà superare la soglia di 999,99 euro. Infatti, se chi si sposa, ad esempio, desidera versare in banca un importo superiore al consentito, la stessa banca potrà chiedere conto e ragione della provenienza dei contanti. In quel caso, potrebbe essere richiesta una copia dell'atto di nozze. Lo stesso discorso vale anche per l’Agenzia delle Entrate che, parallelamente e indipentemente dalla banca, potrebbe effettuare un accertamento fiscale.
Ecco perché, il consiglio, è di versare soltanto una parte dell'importo se questo supera le soglie fissate per legge. Anche perchè, ad esempio, è più facile allegare la provenienza di contanti per un matrimonio che giustificarli per un compleanno o un festeggiamento particolare che decide di fare un qualsiasi cittadino.
Mentre per le nozze ma anche per altre cerimonie come battesimi e cresime esiste un documento che attesta l'avvenuta funzione religiosa, molto più complicato sarà dimostrare che una certa somma di denaro è stata accumulata perché giorno x qualcuno ha compiuto gli anni: seppur vero, può essere uno stratagemma per riciclare denaro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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