Pirelli parlerà cinese, anche se direzione e ricerca rimarranno in Itlaia. Dopo oltre 100 anni di storia il sesto gruppo industriale italiano, tra le eccellenze riconosciute del made in Italy nel settore pneumatici, avrà come socio di riferimento la China National Chemical Corporation. Di definivo ancora non c'è nulla, ma ormai è fatta: per il riassetto dell'azionariato della Bicocca è questione di ore: «Si chiude nel week end», ha detto ieri sera Marco Tronchetti Provera.
Gli azionisti di Camfin, il veicolo a cui fa capo il 26,2% controllato pariteticamente da Rosneft e da una cordata tricolore formata da Marco Tronchetti Provera, Intesa Sanpaolo, famiglia Rovati e Sigieri Diaz, stanno ultimando la definizione dei complessi accordi e una serie di cda è in programma per il via libera all'operazione che già prevede un'Opa da sette miliardi sul flottante di Pirelli.
Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, ieri sono arrivate da parte di Camfin le prime conferme di trattative in corso con un partner industriale internazionale (identificato dal mercato in China National Chemical Corporation ndr). Il disegno dell'operazione, secondo quanto trapelato sul mercato, è piuttosto articolato e prevede la costituzione di una nuova società, una newco, controllata da China Chemical Corporation (si dice con una quota pari al 50% del capitale più un'azione) che rileverà Camfin, valutando le azioni di Pirelli nel portafoglio della holding a 15 euro per l'una. L'operazione permetterà agli attuali azionisti di Camfin di monetizzare le plusvalenze accumulate nel corso degli anni, pur mantenendo una quota di minoranza nella Bicocca. Gli attuali soci di Camfin sono infatti decisi a reinvestire nella newco parte dei proventi derivanti dalla cessione delle quote detenute. Tutti, compresa la russa Rosneft entrata nel luglio del 2014 in Camfin con il 50% del capitale e oggi alle prese con la crisi del rublo e l'ingente debito in dollari. Al di là del controllo di China Chemical Corporation i pesi degli altri azionisti, così come la governance futura del gruppo, non stati tuttavia ancora definiti. È data invece per certa la conferma di Marco Tronchetti Provera al vertice di Pirelli così come il mantenimento della direzione del gruppo in Italia, almeno fino al 2021. Una volta ridefinita la catena di controllo di Pirelli, la newco controllata da China Chemical Corporation lancerà un'offerta pubblica di acquisto sul flottante di Pirelli, sempre a 15 euro per azione, con l'obiettivo di procedere a delisting. Lo ha chiarito la stessa Camfin in due comunicati diffusi ieri su richiesta della Consob. Ma forse la Borsa si aspetta anche altro, visto che ieri i titoli hanno corso e chiuso in rialzo del +2,2% a 15,2 euro.
E c'è già chi fa i conti con la fase due che avrebbe già, secondo indiscrezioni, due traguardi ben definiti: uno riguardante la divisione industrial di Pirelli e l'altro la più redditizia unità consumer. Pirelli Industrial sarebbe scorporata dal gruppo per poi procedere, a quanto pare, alla fusione con un'altra società. Si ipotizza che le nozze siano celebrate con Aeulos, controllata da China Chemical e attiva principalmente nella produzione di penumatici per i camion, per vita al quarto/quinto operatore mondiale nel settore.
In seconda battuta Tronchetti Provera sarebbe già pronte a riportare sul mercato la sola divisione consumer che, grazie alla separazione dalla divisione industrial, godrebbe di multipli superiori persino a quelli attuali.
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