Economia

Cosa spinge davvero la ripresa post-Covid

I fattori determinanti saranno gli investimenti in innovazione tecnologica e l’inserimento di nuove professionalità dedicate

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I dati sulla risalita del Pil lasciano ben sperare in una accelerazione della ripresa post- Covid. La digitalizzazione è destinata a giocare un ruolo decisivo sulla strada del recupero delle posizioni perse in due anni di pandemia. I fattori determinanti saranno gli investimenti in innovazione tecnologica e l’inserimento di nuove professionalità dedicate. Alcuni studi recentissimi sembrano alimentare ottimismo e fiducia.

Le imprese investono sempre più nelle tecnologie

Nel 2021 le imprese hanno incrementato sensibilmente gli investimenti in sicurezza informatica, ma anche in software per l’acquisizione e la gestione di dati, per internet alta velocità, cloud e big data analytics. Sono alcune delle indicazioni contenute nel Bollettino annuale 2021 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, che rileva anche un deciso potenziamento di alcune strategie di business, tra cui le tecniche di digital marketing e le analisi per migliorare la soddisfazione dei clienti. In ambito organizzativo, invece, si intensifica l’adozione di strumenti per lo smart working. I driver principali delle trasformazioni in atto nel mercato del lavoro sono le competenze digitali (il 71% delle imprese ha investito in trasformazione digitale nel 2021) e la sostenibilità (oltre un’impresa su due investe in competenze green). Non è casuale che proprio il digitale e l’economia sostenibile siano due dei filoni al centro del Pnrr.

Tornano ai livelli pre-Covid le ricerche di profili professionali dedicati

Mentre il Bollettino annuale del Sistema Excelsior svela che sono introvabili i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione, con una difficoltà di reperimento pari al 57%, a riprova del fatto che il fabbisogno di profili di quel genere è in crescita, un altro studio in ambito confindustriale riferisce che addirittura sono tornate ai livelli pre-Covid le richieste di figure professionali appartenenti all’Ict (Information and communication technology), con oltre 50.000 annunci pubblicati online dalle aziende che cercano queste professionalità. Le rilevazioni sono riferite al primo semestre 2021 e portano la firma dell’Osservatorio Competenze Digitali promosso dalle maggiori associazioni dell’Ict, Aica, Anitec-Assinform, Assintel e Assinter Italia, insieme all’Università Bicocca di Milano. Il monitoraggio riguarda le ricerche di personale Ict effettuate online dalle aziende di tutti i settori. Se nei primi mesi del 2020 la domanda era calata, nel primo semestre 2021 è tornata ad aumentare con circa 51.700 annunci nel web relativi alle professioni Ict.

In buona salute anche le reti d’impresa

Le reti d’impresa, strategiche per la ripresa del nostro Paese e per intercettare le opportunità offerte dal Pnrr, sono in aumento del 10%, così come i contratti di rete, che registrano un balzo in avanti del 13,3%. È quanto emerge dal 3° Rapporto dell’”Osservatorio nazionale sulle reti d’impresa”, elaborato da InfoCamere, RetImpresa e dal Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia.

Il fenomeno delle reti d’impresa rappresenta una spinta alle competenze digitali, all’innovazione, alla tecnologia e all’incubazione di startup.

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