Def, flessibilità Ue da 17 miliardi

Riduzione delle tasse e calo della disoccupazione: le ultime promesse di Renzi e Padoan

Def, flessibilità Ue da 17 miliardi

L’"eliminazione dell’imposizione fiscale su prima casa, terreni agricoli e macchinari imbullonati" ma anche misure di "alleviamento della povertà e stimolo all’occupazione, agli investimenti privati, all’innovazione, all’efficienza energetica e alla rivitalizzazione del Sud". Sono i punti dell’azione di Governo per il 2016 previsti nella nota Def. Il documento da cui passa la finanziaria spiega anche i punti sulla flessibilità chiesta all'Ue. La flessibilità concordata con la Ue può assicurare un "tesoretto di quasi 18 mld per il 2016. "L’indebitamento netto potrà aumentare, rispetto al profilo tendenziale, fino ad un importo massimo di 17,9 miliardi nel 2016 (che include, ove riconosciuti in sede europea, i margini di flessibilità correlati all’emergenza immigrazione fino a un importo di 3,3 miliardi), 19,2 miliardi nel 2017, 16,2 miliardi nel 2018 e 13,9 miliardi nel 2019", si legge nella relazione al Parlamento allegata alla nota di aggiornamento al Def.

Nuovi dati anche sull'occupazione. l tasso di disoccupazione scenderà al 12,2% nel 2015 dal 12,7% del 2014. Nel 2016 il tasso di disoccupazione calerà ulteriormente all’11,9% per poi scendere all’11,3% nel 2017, al 10,7% nel 2018 e al 10,2% nel 2019. Ma a questi numeri devono seguire i fatti. Le promesse di Renzi rischiano di affogare come sempre.

Ed è su questo punto che Forza Italia punge il premier: "Mi sembra che ieri il Cdm più che altro ha approvato il DEFicit", ha scritto su Twitter Renato
Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, taggando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e il ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.

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