Draghi: «Un doppio paracadute per le banche»

Mario Draghi inizia a scandire i tempi degli stress test, cui saranno sottoposte 128 banche europee con lo scopo di portare alla luce eventuali criticità all'interno dei bilanci. Insomma, niente polvere sotto il tappeto in ragione di una maggiore trasparenza, condizione necessaria per evitare il ripetersi di casi come quello di Dexia, di Bank of Ireland o, per restare in casa nostra, del Montepaschi. «Entro fine gennaio - ha annunciato ieri il presidente della Bce - prevediamo di annunciare i parametri assieme all'Autorità bancaria europea», l'Eba.
Si tratta della prima tappa di un percorso non privo di insidie, destinato a concludersi non prima del 2014.
È verosimile che, con l'obiettivo di conferire all'esame il massimo grado di credibilità e affidabilità, l'Eurotower impieghi criteri ancor più stringenti rispetto a quelli previsti da Basilea III, in particolare nella parte che riguarda il parametro di riferimento dell'8% per il capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1).
Draghi, del resto, non vuole brutte sorprese, nonostante «dallo scorso anno sia migliorata la solidità dei bilanci bancari, con un aumento delle riserve e del capitale». Un rafforzamento confermato anche dal presidente dell'Eba, Andrea Enria, secondo cui gli stress test effettuati dall'autorità bancaria e il successivo processo di ricapitalizzazione abbiano consentito un rafforzamento patrimoniale di 200 miliardi di euro. L'ex governatore di Bankitalia, che ha già incontrato i top manager delle banche coinvolte e le autorità di supervisione nazionale, non nasconde tuttavia l'esigenza di dotare gli istituti di un doppio paracadute. «Se dal settore privato non arriveranno soluzioni in maniera tempestiva e realistica - ha spiegato - ci dovrà essere una responsabilità del settore pubblico. Occorreranno chiari sostegni pubblici a livello nazionale ed europeo». Regole chiare, da stabilire prima della fine dei test, per evitare pericolose falle nel sistema se si manifestassero esigenze di ricapitalizzazione. Mettere le banche sotto i raggi X sarà uno degli impegni più ravvicinati e impegnativi per la Bce. Draghi guarda, però, anche più avanti, tornando a sollecitare la creazione di una «autorità indipendente e singola di ristrutturazione» degli istituti, capace di agire «in modo omogeneo nei Paesi e prenda decisioni nell'interesse europeo». Con la Vigilanza unica che entrerà in vigore entro metà 2014, nelle intenzioni della Banca centrale il meccanismo di risoluzione dovrebbe cominciare ad avere efficacia dal primo gennaio 2015.

Draghi è sostenuto dal governatore di Bankitalia, Ignazio Visco («bisogna accelerare il lavoro»), ma deve fare i conti con l'opposizione manifestata a più riprese dalla Germania che insiste perchè i bail in continuino a essere gestiti a livello nazionale, almeno fino alla modifica dei trattati. Il numero uno della Banca centrale austriaca, Ewald Nowotny, non è infatti «molto ottimista: i colloqui sono molto difficili».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica