Enel guarda allo «shopping» in Brasile

Il 2017 parte con utili e ricavi in crescita. Debito in lieve aumento a 39,2 miliardi

Sofia Fraschini

Enel inizia bene il 2017 con un primo trimestre positivo sul fronte degli utili e dei ricavi, anche in Italia. L'ad Francesco Starace, confermato dopo la tornata di nomine per le aziende «di Stato», può proseguire con gli obiettivi di piano, tutti confermati anch'essi. Una strategia che avrà al centro nuovo shopping, in particolare nel mercato brasiliano e nel settore green.

Partendo da qui, Enel si prepara crescere ulteriormente per linee esterne e per farlo ha scelto di andare lontano, ben al di là di quel Vecchio Continente che resta al palo. Dopo aver messo le mani sulla società di distribuzione Celg, Enel ha detto di voler concentrarsi ancora in Brasile. «Se emergeranno opportunità potremmo fare altre acquisizioni in reti», ha affermato il direttore finanziario, Alberto De Paoli. In stand-by lo sviluppo europeo anche se Enel potrebbe guardare con interesse a piccole aziende nel settore delle rinnovabili, ha aggiunto il direttore finanziario, ribadendo che «i vertici della società sono contenti degli investimenti fatti in Spagna e non stanno pensando a cedere quote della controllata Endesa». Una mission che andrà comunque compensata a livello finanziario visto che proprio per effetto dello shopping recente, l'indebitamento della società tallone d'Achille dai tempi dell'operazione Endesa è salito a 39,2 miliardi (dai 37,6 miliardi di fine 2016 e dai 39,1 miliardi del consenso). Venendo ai numeri, il risultato netto è cresciuto del 4,7% a 983 milioni e l'utile netto ordinario a 943 milioni (+ 18,6%). I ricavi hanno raggiunto 19,36 miliardi (+8,4%), grazie alle vendite ai clienti finali e al trasporto di energia, ma anche per la svalutazione dell'euro nei confronti di gran parte delle valute dei Paesi in cui il gruppo opera. Una citazione merita il mercato italiano dove il fatturato è cresciuto del 9,7% principalmente per effetto di una politica commerciale indirizzata al segmento business. In flessione è invece l'ebitda, a 3,9 miliardi (-2,6%).

Per quanto riguarda la necessità di eventuali aggiornamenti al piano industriale approvato a novembre, De Paoli ha sottolineato «che i presupposti non sono cambiati e che gli obiettivi per il 2018 sono confermati». Per la parte restante del 2017, la società conferma l'accelerazione degli investimenti in digitalizzazione, con il proseguimento della campagna di installazione degli smart meter di seconda generazione (sistemi di lettura dei consumi) in Italia e dell'installazione dei contatori elettronici nella Penisola iberica. È inoltre atteso un forte sviluppo della rete a fibra ottica intrapresa da Open Fiber.

Quanto alla politica di decarbonizzazione, si prevede che l'energia elettrica generata da fonti a emissioni zero possa contribuire nel 2019 a oltre metà della produzione totale del gruppo. Infine, l'ad ha assicurato la «piena collaborazione» con l'Antitrust in merito all'istruttoria aperta ieri dall'Autorità sul passaggio dei clienti al mercato libero.

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