Economia

Essilux, parte la causa su GrandVision

Il gruppo: "Ci sono le basi per cancellare le nozze". Ma la vera guerra è sul prezzo

Essilux, parte la causa su GrandVision

Si complica il progetto di nozze tra EssilorLuxottica e GrandVision. La battaglia legale è esplosa ieri alla prima udienza al Tribunale di Rotterdam, dove EssiLux ha sostenuto come ci siano tutti i presupposti per annullare il contratto siglato un anno fa con Hal Optical Investments (azionista al 76,7%) per acquisire la società olandese che controlla 7.200 negozi di ottica sparsi in tutto il mondo.

La reale battaglia ruota sul valore di GrandVision dopo il Covid e quindi sul prezzo che deve corrispondere Essilux.

A sfumare, qualora non si raggiunga un nuovo accordo, prevedibilmente con un drastico sconto, sarebbe una operazione da 7,2 miliardi: le nozze dovrebbero unire il maggiore produttore di lenti e occhiali al mondo con la più grande catena di vendita al dettaglio di prodotti ottici in Europa. Non è un caso che ieri alla Borsa di Amsterdam GrandVision abbia chiuso a 23,7 euro (-0,6%), malgrado i patti sottoscritti un anno fa da Essilux con Hal valutino la società 28 euro per azione. Tale prezzo costituisce la base per l'Opa prevista a valle dell'acquisizione. Debole anche il titolo EssiLux: -0,4% a 108,8 euro.

A decidere di passare alle carte bollate è stata poche settimane fa la stessa società di Leonardo Del Vecchio. Obiettivo: capire «come GrandVision abbia gestito il business» durante l'emergenza sanitaria e in che misura «abbia violato i termini del contratto di acquisizione». In sostanza GrandVision non avrebbe fatto sufficiente chiarezza sull'impatto del lockdown nel suo bilancio.

Ieri in aula Essilux ha inoltre contestato alla preda olandese di aver violato i patti, adottando azioni contrarie agli accordi: in dettaglio i legali del big dell'occhialeria italo-francese hanno criticato la sospensione dei pagamenti effettuata dagli olandesi nei confronti dei fornitori oltreché la richiesta di aiuto pubblico effettuata in assenza di autorizzazione. Il verdetto del tribunale è atteso il 24 agosto.

Secondo GrandVision invece, EssiLux punta a rinunciare all'acquisizione considerando che, in questi ultimi dodici mesi, la pandemia ha cambiato drasticamente le condizioni di mercato. In ogni caso, la società olandese ha aperto una procedura di arbitrato «per avere conferma che la società non ha commesso violazioni gravi dell'accordo concluso in collegamento con la prevista vendita da parte di Hal del suo 76,7% a EssilorLuxottica». Il distributore inoltre ha sottolineato che le informazioni su GrandVision «sono gestite da una terza parte indipendente, fino a quando non vi sarà una decisione» in Tribunale che consentirà a EssiLux «l'accesso a tali informazioni».

Battaglia legale a parte, la strada delle nozze resta in salita anche perché l'operazione è finita nel mirino della Commissione Europea che ha prorogato fino al 27 agosto l'indagine sul rischio di concertazione. Secondo indiscrezioni, l'Antitrust potrebbe condizionare il via libera al matrimonio alla cessione da parte di EssiLux dei suoi negozi italiani e forse anche olandesi o francesi.

Ma vendere negozi in tempi di pandemia potrebbe significare per Del Vecchio accettare prezzi da saldo.

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