La settimana in arrivo sarà caldissima sul fronte dell'auto. E non solo perché il 17 aprirà il 66° Salone di Francoforte, con le sue 210 anteprime mondiali. Al di là dei numerosi debutti (tra tutti, guardando all'Italia, quelli dell'Alfa Romeo Giulia, della Ferrari 488 Gts e della Lamborghini Huracán Lp610-4 Spyder) i temi dominanti saranno: la complessa chiusura, domani, negli Usa, del negoziato tra sindacato Uaw e costruttori (Gm, Ford e Fca) sul nuovo contratto (in caso di rottura ci sarebbe il primo sciopero dopo 8 anni); la sfida a distanza di Fca con Alfa Giulia contro i big tedeschi premium (Audi, Bmw e Mercedes); l'esordio a un Salone europeo di Mary Barra, ad di Gm, che Fort une ha dipinto come la manager più potente al mondo (chissà se finalmente scambierà due chiacchiere con Sergio Marchionne, più che mai intenzionato a fondere la «sua» Fca con l'altro colosso di Detroit).
Guardando ai padroni di casa, l'edizione di quest'anno sarà invece quella dei grandi assenti, come Giorgetto Giugiaro, che ha «ceduto» lo scettro di Italdesign all'amico Walter De Silva, capo designer del Gruppo Volkswagen, nelle cui mani c'è ora il 100% dell'azienda. Ma il grande assente (difficile, però, che resista alla tentazione di visitare la rassegna) sarà l'ex numero uno di Vw, Ferdinand Piëch, sempre azionista di gran peso, estromesso mesi fa dal colosso guidato dall'ex pupillo Martin Winterkorn. Durante la settimana, infine, potrebbe arrivare la notizia del passaggio di Pininfarina a Mahindra. Tanta la carne al fuoco, dunque, con Marchionne pronto a rivolare negli Usa se il tira e molla con l'Uaw dovesse creare problemi. Gli operai chiedono più soldi e il sindacato, ora guidato dal tosto Dennis Williams, se non porta a casa qualcosa, rischia di perdere altri iscritti (nel Michigan, a esempio, una recente legge lascia liberi i lavoratori di iscriversi o meno). A rendere più difficile il negoziato (Uaw ha invitato gli iscritti a non diffondere tweet o commenti fuorvianti) c'è anche l'aumento delle spese sanitarie, aspetto che preoccupa fondi come Veba, primo socio di Gm. Williams, intanto, sostiene che uno «uno sciopero, seppur dimostrativo, suonerebbe come una sconfitta». Rispetto al passato, una volta archiviati i salvataggi di Gm e Chrysler, con tutti i vincoli (blocco di salari e scioperi) dettati da Washington, ora i rapporti tra aziende e sindacati sono tornati al periodo pre-crisi.
Sale l'attesa, intanto, per verificare la svolta Alfa Romeo. Le avversarie di Giulia si chiamano Audi A4 (anteprima mondiale) e Bmw Serie 3 (restyling). L'ad di Alfa Romeo, Harald Wester, ha fatto allestire uno stand completamente nuovo, il più grande del gruppo e dall'immagine premium , diverso in tutto dagli spazi riservati a Fiat, Lancia (esordio per la nuova Ypsilon) e Jeep.
Sulle pedane ci saranno le versioni Quadrifoglio, le più potenti della Giulia (prezzo tra 80-90mila euro) e già in consegna da fine anno, mentre il resto della gamma (i modelli costeranno circa la metà) sarà esposto al Salone di Ginevra, nel marzo 2016, insieme al primo Suv del Biscione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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