Fiat-Chrysler, operazione da 20 miliardi

Fiat-Chrysler, operazione da 20 miliardi

Un'operazione da 20 miliardi di dollari, poco inferiore ai 23 miliardi dello sbarco in Borsa di Gm nel 2010. A tanto ammonta - secondo il Wall Street Journal - la «manovra» dell'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, per acquistare il controllo del 100% di Chrysler e quotare la società che nascerà dall'unione con Fiat a Wall Street.
Una transazione «complicata», per la quale Fiat ha contattato Goldman Sachs, Bank of America, Deutsche Bank e altri istituti per un potenziale finanziamento. Marchionne e Fiat puntano a consentire, a questa, di avere «il totale controllo del gruppo di Auburn Hills e quotare i titoli su un listino Usa, manovra che probabilmente includerà una complicata reazione a catena che potrebbe significare più di 20 miliardi di dollari di accordi».
L'obiettivo di Marchionne, scrive il quotidiano, è un'Ipo della società Fiat-Chrysler che possa alimentare il bilancio del Lingotto. «Ma per centrarloil ceo ha bisogno di un nuovo finanziamento, di acquistare la quota di Chrysler (41,5%) in mano al fondo previdenziale Uaw, e di rivedere prestiti e bond della stessa casa Usa», precisa il Wall Street Journal, ricordando che il top manager sta lavorando da mesi su questo piano.
«Marchionne ha detto che Fiat ha abbastanza liquidità per acquistare la quota Chrysler, che potrebbe costare tra 1,75 e 4,27 miliardi di dollari. Gli analisti non sono però d'accordo», perché ritengono che se Fiat usasse la liquidità a disposizione per l'acquisto della quota rischierebbe un downgrade, mette in evidenza sempre il Wsj. «Anche se acquistasse il resto di Chrysler, infatti, Marchionne si troverebbe ad avere ancora del lavoro da fare. Nel 2011 Chrysler si è assicurata un prestito da 2,9 miliardi per rimborsare il governo Usa. I termini del prestito fissano a 500 milioni di dollari quanto Chrysler può dare a Fiat. La stessa società ha, inoltre, 3,2 miliardi di dollari di bond, che hanno requisiti simili, ma meno stringenti sulla quota di liquidità che può essere usata da Fiat. Per rimuovere o allentare questi freni, Marchionne dovrà far sì che Chrysler rifinanzi il prestito con nuovi termini».


L'ad di Fiat, intanto, rientrerà tra oggi e domani a Torino dagli Usa. In settimana, oltre a partecipare, giovedì, all'assemblea di Exor, dovrebbe incontrare il ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato: sul tavolo i piani Fiat per l'Italia e la crisi dell'auto.

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