Marco Fossati, secondo azionista di Telecom con il 5%, approva la possibile entrata di Naguib Sawiris nell'azionario della società. Fossati, che comperò la quota di Telecom quando il titolo veleggiava intorno ai 2 euro, ben lontano dai 74 centesimi attuali, spera che l'arrivo del finanziere egiziano, che ha rivitalizzato il business dell'operatore fisso e mobile Wind, rivendendolo poi ai russi di Vimpelcom, possa operare il miracolo anche sulle quotazioni dell'ex-monopolista. «Qualsiasi investitore industriale o di settore che aiuti a sbloccare il valore reale di Telecom sarebbe gradito - ha affermato Fossati in un'intervista a Bloomberg - Sawiris è un esperto nel settore delle telecomunicazioni, con un «track record» incredibile nella creazione di valore. Con lui Telecom potrebbe trarre benefici in tutte le aree geografiche, compreso il Brasile e senza conflitti di interessi al contrario di Telefónica». Con il socio spagnolo di Telco, Fossati non è affatto tenero. «L'arrivo di Sawiris ribilancerebbe il dibattito all'interno del cda che è ostaggio di Telefónica», ha aggiunto. Telefonica ha comunque ribadito che la quota Telco non è in vendita. L'operazione Sawiris è sostenuta anche dagli analisti: l'apporto di risorse fresche, circa 2 miliardi, sarebbe positivo. La quota, però, non dovrebbe essere venduta ai prezzi di Borsa ma maggiorati, ad almeno 90 centesimi. Per Asati, l'associazione dei piccoli azionisti il prezzo minimo sarebbe di 1,2 euro. L'incognita sarebbe poi cosa fare: abbattere il debito o comperare qualcosa come l'operatore Gvt in Brasile.
In tal caso, però, 2 miliardi non bastano, dato che Vivendi, per Gvt, ne chiede almeno 5, ma altre risorse potrebbero arrivare dalla vendita della rete alla Cdp. Un tema posto all'attenzione del cda il 6 dicembre prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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