Generali macina utili e premi. Donnet pronto al nuovo piano

Un miliardo in cassa per nuove operazioni. S&P promuove l'integrazione e alza il rating di Cattolica

Generali macina utili e premi. Donnet pronto al nuovo piano

Generali si prepara a «completare con successo» la strategia al 2021 con un utile dei primi 9 mesi di 2,25 miliardi (in crescita del 74% sul 2020) e un miliardo di munizioni che potrebbe essere destinato all'M&A, a cui già era destinato, o anche a un piano di riacquisto di azioni proprie. Sono questi i dati da cui l'ad Philippe Donnet partirà per la presentazione, il 15 dicembre, del nuovo piano industriale alla comunità finanziaria. Un appuntamento cruciale in vista del combattutissimo rinnovo del board, fissato con l'assemblea del 29 aprile, in cui si scontreranno l'attuale ad, in corsa per il terzo mandato con la lista del cda voluta da Mediobanca (al 12,9% del capitale e al 17,2% dei diritti di voto) e DeAgostini (all'1% del capitale) e, presumibilmente, una lista concorrente presentata dal patto (ormai oltre il 13,3% del capitale) formato da Francesco Gaetano Caltagirone Leonardo Del Vecchio e Crt.

Più in dettaglio tra gennaio e settembre il Leone ha registrato 54,88 miliardi di premi (in aumento del 6,4% rispetto al 2020) di cui 37,38 miliardi nel Vita (+6,5%) e 17,5 nel Danni (+6,2%), un risultato operativo di 4,42 miliardi (+10%) e un patrimonio in gestione di oltre 571 miliardi (+1,8%). Sul fronte patrimoniale, il solvency ratio del gruppo si attesta al 233% (dal 224% del 2020).

Donnet avrà però un'ulteriore carta da giocare di fronte alla comunità finanziaria: ieri S&P ha alzato il rating di Cattolica ad A- da Bbb in seguito al successo dell'Opa di Generali (di cui Trieste ha l'84,47% del capitale) e preannunciato una ulteriore promozione (ad A) in caso di integrazione. A giudizio dell'agenzia di rating, Cattolica è divenuta altamente strategica per Generali poiché i due gruppi insieme sarebbero resilienti anche in caso di ipotetico default del titoli governativi italiani. L'operazione, voluta dal manager francese, ha fatto alzare più di un sopracciglio a Del Vecchio e a Caltagirone che aspirano a una crescita del gruppo oltre ai confini nazionali. Eppure, proprio grazie alla compagnia veronese, Generali gode oggi di un rating più elevato rispetto a quello italiano (Bbb per S&P). E supererà UnipolSai nel Danni (dove, per l'agenzia di rating, raggiungerà una quota di mercato del 21% circa dal 15%).

Punto sul vivo, nel corso di un summit dedicato al settore, Carlo Cimbri, ad della compagnia assicurativa delle coop, ha commentato: Le classifiche non mi hanno mai appassionato, soprattutto quando si parla di qualche centesimo di punto nelle quote di mercato. Generali era già un nostro grande competitore e tale rimane. Non cambierà nulla per effetto di tale operazione, per poi ribadire noi siamo contenti della nostra dimensione in Italia.

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