Manovre pre-elettorali ancora aperte in Bpm con l'esito, anticipato domenica dai tamburi di Piazza Meda, di un supplemento di riflessione anche per Piero Giarda nella corsa alla presidenza che lo oppone alla coppia Raffaele Mincione-Lamberto Dini. Giarda, che aveva promomesso di sciogliere la riserva ieri, si prenderà almeno altre 24 ore, per un altro giro di consultazioni con associazioni e candidati. La decisione dovrebbe quindi essere oggi.
La soluzione Giarda, che nascerebbe da un input di Bankitalia, è sulla carta vincente, ma il progetto deve fare i conti con l'accelerazione provocata dalla crisi al vertice di Bpm, rispetto alla prospettiva di un rinnovo in aprile. In Piazza Meda le alleanze cambiano rapidamente e non c'è certezza che i vertici di Fiba e Uilca riescano a dominare le rispettive correnti interne che si erano avvicinate a Mincione, così come sulla Fisac-Bpm avrebbe influenza direttamente la Cgil milanese.
Intanto Fitch ha tagliato il rating di Bpm a «BB+», vale a dire «junk» (spazzatura): pesa il ritardo sulla modifica della governance che fa scivolare l'aumento di capitale da 500 milioni.
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