La tedesca Daimler diventa sempre più cinese. Oltre al maggiore investitore Geely, che controlla tra l'altro Volvo, il gruppo di Stoccarda annovera ora tra gli azionisi anche Baic. Con Geely in possesso del 9,7% e Baic di circa il 5%, la quota di Pechino all'interno della Stella si avvicina al 15%. I valori delle partecipazioni: 7,2 i miliardi di dollari pagati nel febbraio 2018 dai primi; di 2,8 miliardi (ai valori chiusura di lunedì scorso) l'esborso invece del nuovo socio. Baic (Beijing Automotive Group), entrata in Daimler attraverso la controllata Investment Global, collabora dal 2003 con i tedeschi, i quali, a loro volta, nel 2013 ne avevano acquistato il 9,5%. Il legame, dunque, diventa ancora più stretto.
Per il nuovo numero uno di Daimler, Ola Källennius, subentrato di recente a Dieter Zetsche, il rafforzamento dell'azionariato, propedeutico ad affrontare le future sfide dettate dalla mobilità elettrica, è la prima vera buona notizia. Il suo debutto al vertice, infatti, era coinciso con le indiscrezioni sull'esigenza di recuperare 6 miliardi per fronteggiare il calo dei profitti del 22%, nonché con un allarme occupazione: si è parlato di 10mila posti a rischio. Cambio di strategia anche in tema di alleanze con il ventilato addio, entro l'anno, alla partnership con Renault-Nissan.
A pesare restano la guerra commerciale Usa-Cina e, soprattutto, l'aumento dei costi per lo sviluppo delle auto elettriche, problema questo che vedrà dal maggiore legame con i soci cinesi importanti benefici.
A proposito di Stati Uniti, c'è da chiedersi come la Casa Bianca prenderà la notizia della crescita cinese nel gruppo tedesco. Cina e Usa, che non si amano, sono per Mercedes-Benz i due mercati più importanti. E sempre Källenius si trova a che fare con il profit warning appena lanciato per il 2019 a causa di una perdita operativa nel secondo trimestre di 1,6 miliardi.
L'arrivo di Baic, a questo punto, rappresenta per Daimler un segnale di fiducia in un momento complesso. «Siamo davvero lieti che il nostro partner di vecchia data Baic sia ora un investitore di lungo termine - il comento di Källenius -; il mercato cinese è e rimane un pilastro cruciale dei nostri successi: non solo per le vendite, ma anche per lo sviluppo dei prodotti e per la produzione».
Daimler, tra l'altro, detiene anche il 3,01% di Baic BluePark New Energy Technology, che per il mercato cinese costruisce veicoli elettrici. Geely, invece, si occuperà della produzione, in Cina, della nuova gamma Smart EQ, ovvero con motore elettrico. Smart, infatti, in marzo è stata ceduta al 50% a Geely con l'obiettivo di far risalire il marchio in Europa e negli Usa.
Daimler e Bosch, infine, hanno ottenuto il via libera dalle autorità del Baden-Württemberg per l'utilizzo del loro sistema di parcheggio automatico
nel garage del Mercedes-Benz Museum di Stoccarda. Una pietra miliare, visto che si parla della prima infrastruttura nella quale le auto vengono parcheggiate tramite una app senza che ci sia bisogno di un autista a bordo.
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