Gli investitori istituzionali mandano in rosso la raccolta netta mensile dell'industria italiana del risparmio gestito per il secondo mese consecutivo. Dopo il -6,9 miliardi di maggio, a giugno il saldo è in rosso per 579 milioni, come risultante di un +979 milioni dei fondi comuni e di un -1,56 miliardi delle gestioni di portafoglio. All'interno delle quali, quelle dedicate al pubblico retail hanno chiuso il mese a -259 milioni e quelle per gli istituzionali a -1,3 miliardi.
A fine giugno in calo il patrimonio complessivo che dai 2.065 miliardi di maggio scende a 2.061 miliardi, di cui 1.059 miliardi dei fondi comuni e 1.002 miliardi per le gestioni di portafoglio. Per quanto riguarda i fondi, forte l'afflusso di adesioni verso i monetari (+3,9 miliardi), che sono riusciti a portare in attivo il saldo di categoria da inizio anno (538 milioni). Sempre in profondo rosso invece gli obbligazionari (-3,5 miliardi a giugno, e -12,7 miliardi da inizio anno) e, sebbene, con deflussi più contenuti, gli azionari (-861 milioni). Positivi, al contrario, sia i flessibili (587 milioni) sia i bilanciati (913 milioni), le due categorie che più hanno raccolto da inizio anno: rispettivamente 11,9 e 7,9 miliardi. Ad ogni modo, il primato del patrimonio in gestione resta ai fondi obbligazionari con 387 miliardi di asset e il 38,5% di market share, seguono i flessibili (250,2 miliardi, 24,9%), gli azionari (228,6 miliardi, 22,8%), i bilanciati (102,5 miliardi, 10,2%) e i monetari (32,6 miliardi, 3,2%).
Quanto alla sfida tra i fondi di diritto italiano e quelli di diritto estero, mentre questi ultimi hanno chiuso il mese
amin attivo (+1,5 miliardi) quelli italiani hanno deflussi netti per 513 milioni. In termini di patrimonio i fondi esteri sono a 750 miliardi (74,6% la quota di mercato) quelli di diritto italiano a 255 miliardi (25,4%).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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