«Intesa Sanpaolo è forte ed è più sana di un anno fa» e «Bankitalia le ha rilasciato un certificato di buona salute». Il ceo di Ca' de Sass, Enrico Tomaso Cucchiani, ha usato queste parole per presentare, in conference call, i risultati del 2012 che sono stati migliori delle attese del mercato. Ma, forse, ciò che più conta è la sua seconda affermazione, ovvero che i controlli di Via Nazionale sui crediti problematici si sono conclusi con «aggiustamenti per soli 6 milioni». L'esame è stato superato.
Nel dettaglio, il gruppo bancario ha chiuso l'esercizio al 31 dicembre con un utile netto di 1,605 miliardi. Il dato non è comparabile con quello del 2011 che si era chiuso con una perdita di 8,19 miliardi dopo le svalutazioni del goodwill. Nel quarto trimestre 2012 è stata registrata una perdita di 83 milioni di euro (migliore delle attese degli analisti che stimavano un rosso superiore ai 100 milioni), sostanzialmente derivante dalla svalutazione della quota in Telco (la controllante di Telecom) per 107 milioni.
Nel 2012 i ricavi del gruppo Intesa si sono attestati a 17,8 miliardi (+6,5% annuo), trascinati dal risultato dell'attività di negoziazione (2,2 miliardi contro i 920 milioni del 2011). Stabili le commissioni a 5,5 miliardi, mentre gli interessi sono calati del 3,6% a 9,4 miliardi. Gli oneri operativi sono scesi del 2,5% a 8,9 miliardi. Il risultato operativo ha sfiorato i 9 miliardi (+17%), mentre nel quarto trimestre è stato di 2,2 miliardi (+15,7% e migliore delle attese). Gli accantonamenti (+11% a 4,7 miliardi) e le rettifiche hanno totalizzato 5,2 miliardi (5,5 miliardi nel 2011) e il livello di copertura si è attestato al 44,9% (45,7%). La raccolta complessiva è cresciuta del 3,8% annuo a 798 miliardi, stabili gli impieghi a 377 miliardi. Il Core Tier 1 è salito all'11,2% (10,1% a fine 2011), mentre il Common equity calcolato pro forma per Basilea 3 è stato del 10,6% (9,9%).
Il cdg proporrà all'assemblea un dividendo unitario di 5 cent (invariato) per le ordinarie e di 6,1 cent per le risparmio (5 cent). E per l'anno in corso, ha aggiunto Cucchiani, la politica dei dividendi «si manterrà almeno allo stesso livello del 2012». Anche perché, «nonostante l'incertezza politica resti alta, non ci aspettiamo sviluppi drammatici», ha aggiunto il ceo. Se la congiuntura migliorerà, Intesa è già pronta al cambio di marcia. L'unico neo è l'Europa dell'Est: Ungheria e Ucraina hanno evidenziato un andamento negativo, e Cucchiani è detto pronto a tagliare la presenza a Budapest.
Intanto, la Compagnia di San Paolo, primo socio della banca con il 9,7%, ha presentato la lista per il Cds.
Confermato Gianfranco Carbonato (Confindustria Piemonte), in lizza per la vicepresidenza. Tra gli altri candidati Giuseppe Berta (Archivio storico) e Pietro Garibaldi. Fondazione Cariplo presenterà la lista capeggiata da Giovanni Bazoli lunedì prossimo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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