Dal primo gennaio Unipol e Fonsai saranno una realtà unica, ma l'intero capitolo cessioni a Bologna appare rimandato. Il Tar, cui si è appellato l'ad Carlo Cimbri per ottenere una cura dimagrante più lieve, valuterà infatti il ricorso soltanto il 24 aprile 2013. E prima di conoscere il verdetto del Tribunale amministrativo Uni-Sai non cederà nulla, hanno confermato i vertici di Unipol, in trasferta a Torino per l'ultimo atto dell'era Ligresti: l'assemblea dei soci Fonsai ha cambiato il board, affidando la presidenza all'ex numero uno dell'Ania Fabio Cerchiai.
Ma l'assise ha visto in primo luogo il contrattacco dell'Isvap sul nodo dell'azione di responsabilità verso la passata gestione. Il tema è stato oggetto di una lettera molto dura inviata lunedì dall'Isvap a Fonsai, in cui l'Authority ha motivato la nomina a settembre del commissario Matteo Caratozzolo con l'«inadeguatezza delle iniziative assunte» da Fonsai nel perseguire i colpevoli. Per il cda l'accusa è di «inerzia» e di azioni «non idonee a far emergere la responsabilità dei soggetti che costituivano il centro di interessi che ha ispirato» le operazioni «compiute sistematicamente in danno» di Fonsai. Contestata anche l'assenza di informativa sull'attività istruttoria e i ritardi nella predisposizione della relazione definitiva del comitato degli indipendenti. Da parte sua il commissario ha comunque assicurato che a breve terminerà la ricognizione: «Entro fine gennaio completerò tutto».
A Roma, intanto si infittiscono i contatti per fissare gli ultimi dettagli dello statuto dell'Ivass, la nuova Authority delle assicurazioni che nascerà nel perimetro di Bankitalia dalle ceneri dell'Isvap. A dettare la necessità di stringere i tempi è proprio il caso Fonsai, che ha visto il numero uno dell'Isvap Giancarlo Giannini finire sul registro degli indagati della Procura di Torino con l'accusa di concorso in falso in bilancio. Sostanzialmente l'Authority avrebbe chiuso un occhio su quanto accadeva nell'ex galassia Ligresti permettendo ai vertici di non dire la verità. Un'accusa pesantissima che mette Giannini definitivamente fuori gioco per l'ingresso nel direttorio dell'Ivass. Tre i posti: il presidente, che sarà lo stesso direttore generale di Bankitalia Fabrizio Saccomanni, e due consiglieri scelti tra gli «operativi» del settore. Se governo e Vigilanza avessero deciso per la continuità, la candidata naturale sarebbe stata il vice direttore generale uscente dell'Isvap, Flavia Mazzarella, punto di riferimento dei tecnici dell'Authority.
L'Ivass, malgrado alcuni puntassero al varo entro metà novembre, dovrebbe partire solo a inizio 2013, dopo i passaggi tra Vigilanza, governo, Presidenza della Repubblica e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dello statuto.
Quanto alla nuova Fonsai, il responsabile Affari legali di Unipol e ad di Premafin, Roberto Giay, ha appunto chiarito che il gruppo attende il responso del Tar prima di cedere attività: in gioco ci sono 1,7 miliardi di premi, l'equivalente della settima compagnia Danni del Paese. Il termine ultimo per la vendita è la fine del 2013.
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