L'Antitrust Ue ancora contro Alitalia

Faro sulle divise e sui lavori a Fiumicino. Oggi il vertice governo-sindacati

Marcello Astorri

C'è un nuovo problema per Alitalia. Alla commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, non è piaciuta la decisione dell'azienda di aprire una nuova lounge a Fiumicino, in pratica una sala d'aspetto di lusso per i clienti più fedeli, e di acquistare uniformi nuove di zecca per i dipendenti.

Alitalia è commissariata e beneficiaria di un prestito ponte dello Stato di 900 milioni di euro. Quindi la Vestager ha chiesto all'Italia di «fornire chiarimenti» per capire se per questi investimenti siano stati utilizzati fondi del prestito ponte. Se così fosse, potrebbe configurarsi una violazione delle regole europee sugli aiuti di Stato. A meno che i tassi d'interesse sul prestito non rispecchino quelli previsti dal mercato. Lo Stato può investire nell'azienda, ma deve comportarsi come un privato. Sulle divise Alitaila si è difesa dicendo che sono state realizzate dalla stilista Alberta Ferretti e non prevedono esborsi, perché parte di una collaborazione commerciale. L'ex compagnia di bandiera dovrà restituire i 900 milioni del prestito entro il 15 dicembre. Prestito su cui si erano già accesi i fari della Commissione europea che ha il sospetto che si tratti di un aiuto di Stato e per questo ha aperto un'inchiesta.

Intanto il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, stamattina incontrerà i sindacati al Mise. I quali vogliono evitare gli esuberi. La volontà del governo è di prendere il controllo del 51% della compagnia. Nei suoi piani vuole convertire almeno una parte del prestito ponte in una quota di Alitalia. E coinvolgere nell'impresa anche Ferrovie dello Stato. Magari con l'aiuto di un partner straniero.

Gianfranco Battisti, l'ad di Fs, ha smentito l'indiscrezione di una lettera d'intenti per l'ingresso in Alitalia. Tuttavia ieri ha lasciato una porta aperta: «Non è ancora stato prospettato l'ingresso, lo stiamo valutando».

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